Molestie fra i banchi: i ragazzi chiedono il tutor

Gli alunni del liceo Majorana: "Nessun caso di violenza, ma il problema esiste". Mamme e papà avvisano: "In passato ci sono stati un paio di brutti episodi"

La richiesta di aiuto dei ragazzi contro le molestie è stata diffusa attraverso i social

La richiesta di aiuto dei ragazzi contro le molestie è stata diffusa attraverso i social

Desio (Monza e Brianza) -  Ci raccontano e assicurano che "non sono successi fatti violenti e gravi", ma il problema c’è: lampante, latente e fin qui, secondo quanto emerge dalle loro parole, non affrontato in maniera incisiva e risolutiva. Molestie all’interno del liceo, uno dei più quotati di tutta la Brianza. Ai danni sia di ragazze che di ragazzi. "È ora di istituire un Referente anti-molestie a scuola", chiedono nel loro programma i 5 studenti di quarta e quinta del Liceo scientifico e classico E.Majorana di Desio che si sono riuniti nella lista "MajoConfronto" per candidarsi alle elezioni dei rappresentanti d’istituto. Lo hanno fatto con un post forte e chiaro sul loro nuovo profilo instagram, con circa 470 follower. Un post dove parlano di problemi veri, seri, chiedendo e proponendo delle soluzioni, in maniera molto matura e consapevole. "Nel corso degli anni è capitato che degli studenti subissero molestie sia fuori che dentro la scuola – denunciano pubblicamente –. Quando si ha un problema simile è importante parlarne con qualcuno che possa aiutarci ma non sempre riusciamo a trovare la persona adatta. Per questo motivo proponiamo l’istituzione di un referente anti molestie che possa aiutare gli studenti e le studentesse che vivono queste situazioni. Poter contare su una figura di riferimento all’interno della scuola sarebbe certamente utile per chiunque si trovasse di fronte a un qualsiasi tipo di molestia". Una situazione che era nell’aria. "Non vogliamo creare allarmismo perché non sono successi fatti gravi, ma la nostra idea – ci raccontano – sarebbe quella di incaricare un professore, meglio se con studi di psicologia alle spalle, o comunque una persona interna alla scuola per questo ruolo. Sappiamo che ciò potrebbe essere controproducente, in quanto molti preferirebbero una persona esterna, per una maggior riservatezza. Il tutto dovrebbe essere in ogni caso fatto presente alla presidenza e naturalmente la persona incaricata dovrebbe garantire la riservatezza dell’accaduto".

Riservatezza fin qui totale, o quasi. Con pochi spifferi, in particolare su ragazze "pedinate" e molestate, a parole, con insistenti apprezzamenti e messaggi forti, reiterati, sia reali che virtuali, che avrebbero creato preoccupazioni, ansie, paure. Dentro e fuori dal perimetro dell’istituto di via Gaetana Agnesi. Come in tutte le scuole superiori o forse un po’ oltre, visto l’esplodere del caso. Il Majorana ha, da anni, un suo Sportello d’ascolto con lo psicologo, per ogni genere di problematica, ma anche questo, secondo gli studenti, non basta: "Questo progetto presenta alcuni problemi che noi vogliamo risolvere – sottolineano sempre nel loro programma nel capitolo del benessere scolastico –. Il disagio più grande è dovuto alle lunghe liste di attesa che rendevano impossibile il confronto su problemi urgenti. Il nostro obiettivo è quindi quello di aumentare il numero di giorni di ricevimento, portandolo da soli 4 giorni al mese a 6 ed eventualmente a 8". Un sos che non lascia spazio a interpretazioni. "Se i ragazzi manifestano questa esigenza significa che qualcosa alla base c’è e non va sottovalutato. Lo diranno a ragion veduta. Anche in passato ci sono stati un paio di brutti episodi. Comunque sono problemi di scuola e che la scuola deve affrontare. Noi ne rimaniamo fuori ma siamo a disposizione e possiamo dare una mano se l’istituto decidesse di fare qualcosa", dice un rappresentante dell’Associazione Genitori Majorana.