Turismo, due anni terribili ma ora si cerca di risalire

Polis-Lombardia, l’istituto regionale per il supporto alle politiche territoriali ha pubblicato lo studio interattivo sul fenomeno durante la pandemia

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di Martino Agostoni

L’emergenza sanitaria ha quasi azzerato il turismo di svago, a Monza e in Brianza c’è stato nel 2020 un crollo immediato di oltre il 70% delle presenze dei cosiddetti viaggi “business”, ma se c’è un settore in cui la ripresa si sta facendo subito vedere: quello legato all’accoglienza e ai servizi dedicati a chi si sposta sia per piacere sia per affari.

E nel settore turistico, c’è tanto da recuperare per tornare almeno ai livelli del 2019 e, anzi, per un territorio come la Brianza dove il turismo c’è ma non è ancora ai livelli dei territori migliori della Lombardia (esclusa Milano) come Como, Brescia ma anche Varese e Bergamo, l’aver toccato il fondo con la pandemia potrebbe essere anche l’occasione non solo per ripartire ma anche per crescere. Il quadro esatto di cosa è accaduto al turismo nelle 12 province lombarde a causa dell’epidemia di Covid viene fornito da Polis-Lombardia, l’istituto regionale per il supporto alle politiche territoriali che ha pubblicato da poco uno studio interattivo con i dati dei flussi turistici, presenze, permanenza media, stagionalità e provenienze avvenuti in Lombardia negli anni 2019, 2020 e 2021 con il dettaglio delle singole province e città. Quindi fornendo tutte le informazioni del “prima”, rappresentate dai dati del 2019 confrontabili con il “dopo” e cosa è avvenuto nei primi 2 anni di pandemia. Per quanto riguarda la Brianza, il turismo pre-Covid contava 620.499 arrivi nell’arco del 2019, con i mesi di maggior flusso a maggio, settembre e ottobre (tra 57mila e 61mila arrivi medi al mese) e di questi poco meno di un terzo, 198.077, di stranieri. Da febbraio 2020 inizia l’emergenza sanitaria, a marzo si contano in totale in Brianza 6.775 arrivi turistici e ad aprile 496 in tutto, e l’anno 2020 (con gennaio e febbraio senza Covid e quasi 85mila arrivi registrati) si è chiuso con 244.001 arrivi complessivi. Un crollo che si è mantenuto anche nei primi mesi del 2021, ma già da maggio 2021 è cominciata una ripresa con il ritorno a numeri superiori a 30mila arrivi in media al mese: l’anno 2021 si è chiuso con 327.604 arrivi in Brianza, di cui 62.873 provenienti dall’estero, un valore che è quasi la metà esatta rispetto ai livelli pre Covid del 2019. Lo stesso andamento, in proporzione, c’è stato anche per la città di Monza dove nel 2019 si sono contati 125.388 arrivi turistici, di cui 39.010 stranieri, poi dopo i primi 2 mesi del 2020 il crollo. A gennaio e febbraio 2020 si contavano ancora 9.000 arrivi al mese a Monza, mentre a marzo e aprile meno di 100 al mese, fino a un totale del 2020 di 50.654 arrivi. Nel 2021 è iniziato il recupero con 76.649 arrivi, di cui 17.475 stranieri, e con un segnale incoraggiante a settembre 2021, quando si sono tornati a superare i 9.000 arrivi mensili in città, quindi un valore in linea con le medie pre Covid.