Truffa auto Antonini: 128 vittime chiamate in aula

Dovranno presentarsi all’udienza preliminare fissata il 28 maggio. Vetture vendute a prezzi di mercato ma con sconti per adesivi pubblicitari

Concessionaria fallita una volta che il saldo è arrivato sui conti correnti

Concessionaria fallita una volta che il saldo è arrivato sui conti correnti

Varedo, 21 aprile 2021 - Ben 128 parti offese sono chiamate a presentarsi il 28 maggio all’udienza preliminare al Tribunale di Monza per le vetture vendute ma mai consegnate ai clienti nell’inchiesta che ha visto al centro l’autosalone Antonini di Varedo. Dalla richiesta di rinvio a giudizio firmata dal pm della Procura di Monza Vincenzo Fiorillo devono invece difendersi 9 persone. Di associazione per delinquere e truffa devono rispondere i fratelli Giuseppe e Mauro Antonini, ritenuti gli amministratori di fatto della società, arrestati il 17 gennaio 2019 per bancarotta fraudolenta e appropriazione indebita, oltre all’amministratore di diritto della società e anche 5 venditori che quindi, secondo il pm, erano consapevoli che dietro la vendita delle vetture ci sarebbe stato un raggiro. L’amministratore di diritto deve inoltre rispondere di bancarotta, mentre nei confronti della moglie di uno degli Antonini esiste un’ipotesi di riciclaggio di denaro di presunta provenienza illecita.

Oltre un centinaio erano state le denunce presentate dagli ignari clienti della concessionaria di auto, che si erano rivolti anche a ‘Striscia la notizia’ per portare alla ribalta delle cronache la vicenda relativa all’autosalone di Varedo e che per molti mesi hanno continuato a protestare con picchetti, cortei e manifestazioni, l’ultima anche davanti alla stessa Procura di Monza, perchè si facesse luce sulla vicenda delle macchine che sono da loro state pagate ma che non hanno mai visto la consegna delle chiavi di accensione.

Le vetture venivano vendute a prezzi di mercato. Ma agli acquirenti veniva proposta una formula vantaggiosa: se questi avessero applicato adesivi pubblicitari sulle vetture, un rimborso allettante sarebbe ritornato nelle loro tasche. Il ragionamento non faceva una piega e ha spinto tante persone – circa 130 – ad acquistare un veicolo all’autosalone di Varedo. Una volta che il saldo è arrivato sui conti correnti della concessionaria, però, i tempi per il ritiro hanno iniziato ad allungarsi a dismisura, fino allo scontato epilogo del fallimento.

Le indagini delle Fiamme gialle della Compagnia di Seveso sono iniziate alla fine del 2017 a seguito del fallimento della "World car srl", che era nata sulle ceneri della storica società "Autosalone Antonini". Sotto accusa, il trasferimento dell’azienda ad una nuova società, la "A2 car srl", con il passaggio di circa 1 milione di euro.