Troppi fondi del Pnrr al Sud? È lite

La Lega ha proposto un ordine del giorno (approvato) in cui si chiede al Governo di rivedere i parametri

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di Alessandro Crisafulli

Scontro sui bandi per il Pnrr, nell’ultimo Consiglio comunale di Desio. Con la maggioranza che ha approvato un ordine del giorno in cui impegna il sindaco Simone Gargiulo e la Giunta a farsi parte attiva con il Governo, anche attraverso l’Anci regionale affinché "siano rivisti i parametri risultati penalizzanti nei confronti dei territori lombardi, con particolare riferimento all’applicazione dell’indice di vulnerabilità economica e sociale, e sia considerata la fattibilità di riutilizzare nei comuni virtuosi i fondi che non dovessero essere spesi nei tempi previsti dai comuni attualmente beneficiari". Una battaglia che può avere un forte impatto sui territori locali. Visto che con i fondi del Pnrr la torta è molto ampia, ma in questo momento ottenere la propria “fettina” è difficile. Contraria invece la minoranza.

A proporre il documento, la capogruppo della Lega Martina Cambiaghi: "È inverosimile che le priorità della sinistra desiana non siano quelle del Comune e dei cittadini che mirano a rappresentare. Al di là delle tentate e mal riuscite giustificazioni dei criteri in atto, sembra assurdo che dei desiani non abbiano a cuore le necessità di Desio e anzi si scaglino contro chi cerca di prenderne le difese. Il 40% dei fondi stanziati è destinato d’ufficio ai comuni del Sud, dei restanti più del 90% viene comunque convogliato su di essi a causa del criterio di vulnerabilità. Nel nostro interesse e nell’interesse di tutti è che siano in vigore dei criteri ragionevoli e che le opportunità siano colte al meglio". Dei 5,7 miliardi del Pnrr riservati ai progetti di rigenerazione urbana, il governo aveva già optato di destinare d’ufficio il 40% delle risorse, pari a 2,3 miliardi, al Sud; l’applicazione dell’indice di vulnerabilità sui restanti 3,4 miliardi ha visto il 92,6% dei progetti dei comuni del Nord ammessi al bando ma non finanziati, contro l’1% dei comuni del Sud e il 6,4% dei comuni del Centro. "È evidente che l’assegnazione sia profondamente sbilanciata - commenta l’assessore Luca Ghezzi -.

Siamo d’accordo sul principio di fondo, ma la direzione deve essere al rialzo: manca di ogni logica penalizzare i comuni del Nord solo per agevolare un allineamento al ribasso. Inoltre ci è stata preclusa la partecipazione su temi come i beni confiscati alla mafia e investimenti sugli asili nido". "Attacco strumentale: la Lega fa confusione e ha commesso almeno tre errori - replica il consigliere del Pd ed ex assessore Giorgio Gerosa -, dimentica che sono in gran parte Fondi europei; dimentica che la finalità è proprio quella di colmare i divari territoriali e, infine, che il Governo ha appena integrato le risorse con altri 906 milioni".