"Tribunale, encefalogramma piatto"

Gli avvocati della Camera penale sollecitano interventi: sede fatiscente, turn over di giudici, manca personale amministrativo e il dirigente

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di Stefania Totaro

Gli avvocati della Camera penale di Monza hanno rinnovato il direttivo, confermando come presidente Noemi Mariani e rimettendosi subito al lavoro per combattere contro le sempre più gravi carenze del Tribunale monzese, anche con un documento da presentare alla prossima Giunta che uscirà dalle nuove elezioni perchè "il Tribunale è un bene anche dei cittadini, non solo di magistrati e avvocati".

Il Consiglio direttivo della Camera penale monzese ha confermato i cinque consiglieri uscenti Noemi Mariani, Fabrizio Negrini, Vanessa Colnago, Gaetano Giamboi e Federico Sgroi ai quali si aggiungono Adriana Facchin e Irene Nisi. Alla vicepresidenza Fabrizio Negrini, alla segreteria e tesoreria Vanessa Colnago. "La recente assemblea è stata anche occasione di dibattito in ordine alla situazione degli uffici giudiziari monzesi, le cui croniche difficoltà di mezzi e risorse conoscono oggi ulteriori aggravamenti che si riflettono, inesorabilmente, sui tempi e sulla qualità del servizio offerto alla cittadinanza – puntualizza la presidente Noemi Mariani – Una situazione emersa anche al recente Consiglio giudiziario, dove si è parlato addirittura di encefalogramma piatto. L’architettura giudiziaria al Tribunale di Monza è fatiscente, i giudici continuano ad andarsene, continua a mancare il personale amministrativo e anche il dirigente. A settembre dovrebbero iniziare i lavori per ristrutturare l’ala destra del Palazzo che quindi diventerà inagibile e verranno a mancare alcuni uffici e alcune aule per i processi. Le nuove sedi identificate sono ancora tutte da sistemare e i tempi sono lunghi. In via Vittorio Emanuele un’aula non è utilizzabile perchè non funziona l’impianto di aerazione, una situazione che appare davvero disarmante. Per tre giudici che se ne vanno, ne deve arrivare soltanto uno e se ne andrà anche uno storico funzionario dell’ufficio gip".

Il risultato del continuo turn over di magistrati è il rinvio dei processi. "Le udienze sono state spostate da luglio a settembre, rimandando a casa le parti offese e i testimoni – continua Noemi Mariani – Quando c’è stato il lockdown anche il Tribunale ha operato al minimo per mesi, poi piano piano siamo ripartiti con i processi e adesso che dovremmo ricominciare a riprendere l’attività a pieno, ci troviamo ancora di fronte a continui rinvii per il trasferimento di giudici".

Per gli avvocati penalisti diventa anche una questione di mancati guadagni a fronte di costi che restano inalterati, con estreme difficoltà che si trovano ad affrontare tutti quei lavoratori che non possono contare sul “posto fisso“. Ma è anche il cittadino che da questa situazione viene fortemente penalizzato. "Quello di Monza è il sesto Tribunale di Italia e non può essere trattato con i piedi – conclude la presidente della Camera penale monzese – invece resta sottodimensionato, con spazi inadeguati e con sempre più carenze e anche la nuova amministrazione comunale dovrà prenderne atto".