Treno deragliato a Carnate, arrivano i superconsulenti

Oggi la Procura nomina i gli esperti chiamati a fare luce sull’incidente. Il regionale aveva percorso una decina di chilometri senza nessuno a bordo

Treno deragliato a Carnate

Treno deragliato a Carnate

di Stefania Totaro

La Procura di Monza nomina oggi i superesperti per fare luce sul deragliamento del treno a Carnate. Ma il fascicolo per disastro ferroviario colposo resta ancora contro ignoti. Il pm Michele Trianni ha deciso di affidare a un collegio di consulenti tecnici una perizia per approfondire la dinamica e le cause dell’incidente ferroviario accaduto il 19 agosto scorso, quando alla stazione di Paderno-Robbiate la locomotrice ‘fantasma’ è ripartita senza personale a bordo, viaggiando per una decina di chilometri e finendo poi contro la massicciata di un binario morto alla stazione di Carnate con il ferimento lieve di un passeggero, l’unico presente a bordo dei convogli e di capotreno e macchinista, che invano hanno tentato di risalire sul treno, precedentemente bloccato con il sistema frenante mentre il personale era andato a prendere un caffè veloce al bar. Completata la prima fase dell’inchiesta, quella degli accertamenti affidati alla polizia ferrovaria, il pm Michele Trianni, coordinato dal procuratore Claudio Gittardi, vuole capire dalla ricostruzione fatta dagli esperti perché la locomotrice è ripartita. E per farlo vuole puntare sui dati tecnici provenienti dal macchinario che non avrebbe frenato e dall’analisi sul treno e sulla linea ferroviaria coinvolti nell’incidente.

Al di là delle ricostruzioni fatte dai diretti interessati e dalle prese di posizione sull’accaduto fatte, da un lato, da Trenord e, dall’altro, dai sindacati dei ferrovieri. Per il momento il fascicolo penale resta contro ignoti e, se e quando la consulenza tecnica dovesse fare emergere delle responsabilità precise, resterà aperta per gli eventuali indagati la possibilità di procedere con accertamenti difensivi o nominare propri periti di parte. Dal canto loro, il macchinista e il capotreno hanno dichiarato agli investigatori la loro ipotesi sul guasto al treno. Secondo la loro ricostruzione, i due membri del personale di servizio sarebbero scesi alla stazione di Paderno d’Adda per concedersi una pausa e il treno si è poi messo in moto, sfruttando probabilmente una leggera pendenza presente in quel tratto. Inutili i tentativi di risalire a bordo: i due si sarebbero messi all’inseguimento di corsa, ferendosi sulla massicciata. Da segnalare che nella tratta Paderno Robbiate-Carnate, lunga circa 8 km, ci sono 4 passaggi a livello che si sono chiusi automaticamente quando il capostazione di Paderno ha fatto scattare la procedura di emergenza, che poi ha consentito di “instradare” il treno sul binario morto a Carnate (la stazione successiva) senza incontrare ostacoli. La prima carrozza è andata oltre la massicciata coinvolgendo alcuni orti ai bordi della ferrovia e abbattendo il muro divisorio con via Stazione, una strada a fondo cieco, mentre le successive quattro carrozze si sono rovesciate sul binario morto. Nell’incidente sono stati travolti dei cavi elettrici che hanno causato un guasto alla linea. Era mezzogiorno quando il treno regionale 10776 di Trenord diretto a Milano è deragliato all’altezza di via Roma provocando un forte boato e una nuvola di fumo. Evacuata la vicina stazione dove erano presenti circa 100 persone, sospesa la circolazione sulla linea Milano-Lecco e sulla Bergamo-Carnate-Milano. Sul posto carabinieri e vigili del fuoco.

Trenord ha reso noto di avere provveduto a istituire una commissione interna per chiarire cause e responsabilità, fra cui il comportamento dell’equipaggio, alla ricerca di eventuali irregolarità. Nel frattempo la locomotrice è stata posta sotto sequestro e i convogli rimasti coinvolti smembrati e rottamati.