Tre rapinatori in banca Colpo da 10mila euro

Hanno detto di essere armati costringendo i dipendenti a consegnare il denaro. Forse c’era un complice in auto

Migration

"Siamo armati, dateci tutti i soldi e non vi succede niente....". Un classico. Ma la partita è ancora lunga e le indagini sono in pieno corso. Rapina andata a segno ieri a Bovisio Masciago.

Nel mirino di tre delinquenti la filiale di corso Italia della Banca popolare di Milano. Svuotata di oltre 10mila euro, secondo i primi conteggi. Sono circa le 13 quando la banda entra in azione. Probabilmente si tratta di personaggi esperti. Lasciano parcheggiata nei paraggi, a motore caldo, almeno questa è l’ipotesi, una macchina. Quindi si sistemano il “look” con occhiali scuri, cappelli, sciarpe, e fanno irruzione nell’istituto di credito. Un cliente sta per entrare proprio in quel momento ma intuisce che quei tre personaggi non hanno belle intenzioni, fa retromarcia e si allontana a passo spedito. I tre entrano e si dirigono senza perdere tempo verso il bancone. Annunciano i loro piani e dettano l’ordine agli impiegati. Nei locali scende il gelo. I dipendenti riescono comunque a mantenere il sangue freddo e non hanno – come da prassi – reazioni scomposte, che potrebbero rivelarsi pericolose. Anche perché i rapinatori assicurano di essere armati, anche se non hanno bisogno di estrarre nulla. Arraffano le mazzette di banconote, si riempiono le tasche e dopo le ultime raccomandazioni filano via. Con tutta probabilità raggiungono il mezzo, forse con a bordo un complice, e fanno perdere le proprie tracce. Scatta l’allarme e la centrale operativa dei carabinieri di Desio fa convogliare in zona tutte le pattuglie a disposizione. Vengono ostruite le possibili vie di fuga. Vengono sentite le testimonianze dei dipendenti e stilato un primo identikit: si tratterebbe di italiani, dall’accento meridionale. Le ricerche non danno l’esito sperato. Ma vengono visionate le immagini del sistema di videosorveglianza, dove ci sarebbero fotogrammi interessanti. Molti i cittadini che hanno assistito alla scena, soprattutto quando in zona sono arrivate le otto pattuglie a sirene spiegate.

Alessandro Crisafulli