Tre ore nelle mani di un commando Marito e moglie riempiti di botte

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CORTEFRANCA (Brescia)

Rincasano a tarda sera di un lunedì e trovano quattro banditi incappucciati e armati in giardino. Il commando li sequestra per tre ore e li malmena in cerca di una cassaforte che non c’è. È la terribile esperienza vissuta da una coppia di medici bresciani di casa a Cortefranca, in Franciacorta, su cui indagano i carabinieri.

I banditi, vestiti di scuro e resi irriconoscibili dai passamontagna – forse una banda di professionisti dell’Est – hanno assalito il capofamiglia alle spalle. Uno lo ha immobilizzato con un’arma, si presume una pistola: "Stacca subito l’allarme se non vuoi che ti crivelli il cervello". Gelati dal panico, marito e moglie sono stati spinti su per le scale fin dentro casa dove li aspettavano i due complici che avevano messo a soqquadro le stanze, tagliando materassi e rovesciando il contenuto di armadi e cassetti.

La banda cercava preziosi e denaro, in particolare una cassaforte che non c’è. Non credendoci, i banditi hanno fatto ricorso alla violenza: per ore li hanno fatti stare in ginocchio e sottoposti a botte e schiaffoni finché il marito, per cercare di distogliere il commando, ha pensato di farsi accompagnare in ambulatorio dove una cassaforte effettivamente c’era, ma con dentro ben poco. L’uomo è stato fatto salire a bordo di un’auto che attendeva in strada a motore acceso. Il medico ha consegnato le chiavi del piccolo forziere, da cui sono stati prelevati circa diecimila euro, qualche monile e gioiello. Prima di andarsene, la gang ha intimato di non dare l’allarme prima dell’alba del giorno seguente. Ordine rispettato scrupolosamente dalla coppia sotto choc.

B.Ras.