Tornano i Mercanti di liquore

Nuova formazione della band power-folk: "Faber e il ponte possibile con i giovani"

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"Sembra di sentirlo ancora dire al mercante di liquore: tu che lo vendi, cosa ti compri di migliore?". Cantava De André. Con Faber e le sue ‘poesie’ loro ci sono nati. Artisticamente sono figli suoi. I pezzi più celebri del cantautore genovese sono stati il primo nucleo del repertorio di quel power-folk trio nato in Brianza sotto il nome (non casuale) dei Mercanti di liquore. Era la metà degli anni Novanta. Da allora sono stati capaci di elaborare le ballate di De André e di comporre inediti con una sostanziosa consistenza stilistica. La storia e la vita hanno poi interrotto (temporaneamente) il viaggio dei Mercanti. Che ora, dopo essersi rimessi in cammino l’anno scorso con una nuova versione di ‘Lombardia’ per raccogliere fondi per Emergency nella lotta al Covid, atterrano di nuovo in Brianza "come un 747". Loro, cresciuti nell’ombra "come le castagne matte", "figli storti nati dentro a un’osteria", si preparano a una nuova avventura. Una rotta inesplorata, ma "senza mai dimenticare le nostre origini".

Una nuova formazione, più ricca, con l’unico sopravvissuto del trio delle origini, Lorenzo Monguzzi, che ha deciso di "ringiovanire la musica e i testi, lavorando più di orchestrazione". E con un innesto che "credo sia l’aggiunta più stramba, ovvero Elio Biffi dei Pinguini Tattici Nucleari. Succederà allora che alle tessiture di chitarre, banjo, mandolini, batterie e bassi, si aggiungeranno nuances di tastiere e fisarmoniche. Quindi – l’invito di Monguzzi – venire a vedere (e sentire) per credere". L’appuntamento è per questa sera alle 21 al festival del Parco Tittoni di Desio con versioni più rock del repertorio dei Mercanti. Per tenere aperto "un capitolo della mia vita artistica che pensavo chiuso". Anzi per rilanciarlo, prendendosi la briga di rischiare. Perché "se vogliamo sopravvivere dobbiamo tenerci svegli, attivi. Questo è l’anticorpo che ci può salvare". Convinto che "un dialogo (musicale) con i giovani è ancora possibile. Ci sono ragazzi che hanno gusto e fame di qualità, ma fanno fatica a trovarla. Aiutiamoli a cercarla". Anche con nuove canzoni, "alcune in giro da mesi se non anni", e magari con un nuovo album.

Marco Galvani