Terrore sui treni o in centro città: le baby gang sgominate in Brianza

Avvicinavano studenti con la scusa di chiedere una sigaretta e poi li rapinavano a pugni di cellulari, collanine, spiccioli, vestiti

baby gang Monza (frame video)

baby gang Monza (frame video)

Treni, rapine a ragazzini, baby gang. Lo scorso settembre i carabinieri del Comando provinciale sgominano una baby gang, composta da 4 minorenni (due italiani, un marocchino e un egiziano), che sui treni e nelle stazioni ferroviarie tra Seregno e Monza aveva commesso 5 rapine ai danni di coetanei.

Avvicinavano studenti con la scusa di chiedere una sigaretta e poi li rapinavano a pugni di cellulari, collanine, spiccioli, vestiti. Mentre lo scorso aprile i carabinieri avevano indagato 13 ragazzi, di cui 10 minorenni, che armati di taglierino e tirapugni avevano gettato nel terrore il centro di Monza con pestaggi, rapine, furti ai loro coetanei. Scene già viste, purtroppo. Basti pensare al caso della “Compagnia del centro”, che si ispirava a un videogioco sui gangster per rapine a suon di schiaffi e pugni. Un gruppo di età compresa fra i 19 e i 20 anni, quattro italiani e due stranieri (un peruviano e un dominicano) e alcuni minorenni. La loro finalità era emulare quello che vivevano sui giochi on line violenti e replicarlo nella vita vissuta. Prima di venire arrestati dalla polizia, si era sfiorato l’omicidio: un 22enne, spinto in un sottopasso, era stato massacrato con colpi alla testa e al volto. Al grido di "Questa zona è nostra". Ad analizzare il fenomeno, del quale in Brianza si segnalano per ora soltanto i prodromi, per la prima volta è stato di recente Transcrime, centro di ricerca interuniversitario sulla criminalità transnazionale. A Monza c’era anche chi aveva tentato di scimmiottare i Latin Kings, la famigerata gang latino-americana. Commettendo gli stessi reati, assumendo le stese pose, fotografandosi negli stessi atteggiamenti. Nel 2016 gli agenti dell’allora Commissariato di polizia avevano stroncato sul nascere il piano di quattro giovanissimi sudamericani residenti in città. Tutto era cominciato quando un gruppo di ragazzi si era dato appuntamento in via degli Artigianelli per festeggiare una patente di guida ed era finita con un misterioso agguato, apparentemente una rissa, in realtà il germe di una gang andata a vendicarsi dei rivali. In carcere erano finiti 3 ecuadoriani e un peruviano.

Dario Crippa