Tassista eroe, la Procura ha chiesto due rinvii a giudizio

Sono il pirata della strada del primo incidente e l’autista della vettura che poi lo ha investito

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di Stefania Totaro

La Procura di Monza chiede due rinvii a giudizio per la morte del tassista eroe Eugenio Fumagalli, l’albiatese che ha perso la vita per aiutare una coppia di fidanzati coinvolti in un incidente stradale sulla Milano-Meda, venendo colpito dalla loro auto nuovamente tamponata e sbalzato ad una quarantina di metri di distanza. Il pm Alessandro Pepè ha firmato il provvedimento nei confronti di due dei tre automobilisti inizialmente indagati per la tragica vicenda accaduta la notte tra il 12 e il 13 gennaio del 2019 all’altezza di Cesano.

Di lesioni colpose, guida in stato di ebbrezza, fuga ed omissione di soccorso è accusato Davide Provenzale, il 28enne di Lazzate che, alla guida di una Audi A3, ha tamponato una Fiat 600 rossa con a bordo una coppia di fidanzati brianzoli, di ritorno da una serata tra amici. Ed è fuggito senza prestare soccorso, subito individuato dalla polizia stradale di Seregno e messo agli arresti domiciliari dopo che è risultato positivo all’alcoltest. Per la terza volta in otto anni di patente di guida.

Secondo la ricostruzione dei fatti che emerge dalla perizia sulla dinamica dell’incidente disposta dalla Procura il 28enne, alla guida dell’auto di proprietà della madre, guidava in stato di ebbrezza, ad una velocità intorno ai 125 chilometri orari al momento del tamponamento e commetteva "manovre pericolose", sorpassi zigzagando sulla strada, "uno in seguito all’altro, senza alcuna cautela, omettendo di azionare l’indicatore di direzione e superando anche sul lato destro". Finchè, al termine dell’ennesimo sorpasso sulla destra, si spostava dalla prima alla seconda corsia per superare un altro veicolo ma si trovava davanti la Fiat 600 della coppia di fidanzati che viaggiava a una velocità più ridotta della sua e, invece di frenare, continuava la marcia ad alta velocità cercando di tornare sulla prima corsia di marcia ed infilandosi nello spazio tra due veicoli, finendo per urtare con violenza la 600, finita contro il guard rail per poi ribaltarsi, prima di continuare la sua folle corsa.

Di omicidio colposo per la morte di Eugenio Fumagalli è invece chiamato a rispondere un 48enne residente a Meda, Gaetano Spuches che, secondo l’accusa, percorrendo la stessa strada a sua volta a velocità eccessiva (di poco superiore ai 100 chilometri orari) non riusciva a vedere in tempo la 600 ferma in mezzo alla strada e la urtava, proiettandola con forza contro il tassista, sbalzato violentemente e morto a causa delle gravissime lesioni riportate.

Nella stessa inchiesta era indagato anche un terzo automobilista di origine romena, anche lui arrivato successivamente al secondo incidente, la cui posizione è stata archiviata in quanto non ritenuto responsabile nella tremenda dinamica.

Il pm aveva chiesto il concorso in omicidio stradale per il 28enne di Lazzate, ma non è stato ritenuto il nesso causale tra il primo incidente e la morte del tassista.