Tangenti in Brianza, Malaspina resta in carcere

Respinto il ricorso presentato dall’imprenditore edile

Giuseppe Malaspina

Giuseppe Malaspina

Vimercate (Monza Brianza), 15 giugno 2018 - Resta in carcere Giuseppe Malaspina. Il Tribunale del Riesame di Milano ha respinto il ricorso dell’imprenditore edile calabrese contro l’ordinanza del Tribunale di Monza che ha portato al suo arresto il 21 maggio scorso su richiesta della Procura monzese per un presunto giro di fatturazioni sospette e passaggi di beni societari escogitato, con la collaborazione di uno staff di professionisti compiacenti, per salvare il suo patrimonio immobiliare da 100 milioni di euro fatto di appartamenti, alberghi di lusso e persino un maneggio con agriturismo a Ornago. Dopo essersi avvalso della facoltà di non rispondere all’interrogatorio di garanzia davanti al gip monzese Federica Centonze firmataria dell’ordinanza cautelare, Malaspina, difeso dagli avvocati Marcello Elia e Luca Ricci, ha deciso di non farsi interrogare dal pm Salvatore Bellomo, ma di ricorrere ai giudici della libertà di Milano nel tentativo di scardinare le ipotesi accusatorie e tornare in libertà.

I suoi legaliI hanno puntato il dito sull’assenza di esigenze cautelari tali da rendere ancora necessaria la permanenza dietro le sbarre di Malaspina ma anche, su alcuni capi di imputazione, la stessa esistenza dei gravi indizi di colpevolezza. Le motivazioni non sono ancora state rese note, ma i giudici hanno risposto picche a tutte le istanze difensive a favore dell’imprenditore, che ora potrebbe decidere di ricorrere alla Corte di Cassazione. Stessa sorte pare che stiano subendo i professionisti coindagati e ancora detenuti in carcere. Il Tribunale della libertà milanese ha respinto anche il ricorso presentato dalla difesa dell’avvocato Fabiola Sclapari (annullando un solo capo di imputazione relativo a un’accusa di favoreggiamento), mentre Roberto Licini, ritenuto uno dei collaboratori più stretti nonché responsabile finanziario del costruttore, ha chiesto di venire interrogato dal pm quindi si suppone che possa avere avuto a sua volta una risposta negativa. Si attende ancora l’esito del ricorso al Riesame anche per il commercialista Antonio Ricchiuto e per l’altro collaboratore stretto di Malaspina nonché suo esperto societario Giorgio Spinelli.

L’unico che finora ha deciso di seguire una strategia difensiva diversa è stato l’avvocato Gerardo Perillo (ex giudice della sezione fallimentare del Tribunale di Monza e suocero del commercialista Antonio Ricchiuto) che, dopo avere respinto le accuse all’interrogatorio di garanzia e avere invano presentato al giudice un’istanza di scarcerazione, ha deciso non di appellarsi ai giudici della libertà milanesi ma di ricorrere in appello contro il no del magistrato alla modifica della misura di custodia cautelare.