Tangenti in Brianza, Corbetta non lascia e contrattacca

Il sindaco di Correzzana: "No alle dimissioni. Non ho fatto niente, non sono imputato di nulla"

Il sindaco Mario Corbetta

Il sindaco Mario Corbetta

Correzzana (Monza Brianza), 27 maggio 2018 - Il sindaco di Correzzanza, Mario Corbetta, non si dimette. L’inchiesta Domus Aurea (Casa d’oro) non lo preoccupa al punto tale da fargli lasciare il suo posto: «Non fo fatto niente di male. Sono tranquillo e sereno. Non sono imputato di nulla», diceva ieri mattina alla fine di un Consiglio comunale infuocato.

Correzzana Viva, il gruppo di opposizione, ritiene però compromessa l’immagine del primo cittadino. Ieri i 2 consiglieri della lista civica hanno abbandonato il Consiglio: «la vergogna non si prescrive», ha detto poco prima di uscire dall’aula la capogruppo, Ada Civitani e dopo aver letto un «j’accuse» a inizio della seduta. Una volta fuori, davanti all’ingresso dell’aula consiliare i militanti della lista civica hanno inscenato un sit-in di protesta esibendo cartelli. Il fatto è che è partita proprio da qui, da questo piccolo paese della Brianza, 3.000 anime appena, , l’inchiesta del pm monzese Walter Bellomo sulla rete di relazioni tessuta dal costruttore Giuseppe Malaspina: 30 tra arresti e incriminazioni nelle province di Milano, Monza e Brianza, Lecco, Bologna, Asti e Reggio Calabria per associazione a delinquere finalizzata a reati tributari e fallimentari, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio e corruzione. A provocare la tempesta giudiziaria è stato un esposto presentato da Correzzana viva nel 2014 in cui chiedeva alla magistratura di chiarire i rapporti tra l’imprenditore Giuseppe Malaspina che a Correzzana, attraverso la Delfina Srl, ha realizzato 2 piani edilizi, e il sindaco. Sotto i riflettori la mancata costruzione di un centro comunale, a scomputo di oneri di urbanizzazione, e l’acquisto da parte di Corbetta nel 2010 di 3 appartamenti più box per 246mila euro da società legate a Malaspina

«La procura della Repubblica - attacca Civitani - aveva richiesto per Mario Corbetta gli arresti domiciliari per «il reato previsto e punito dagli articoli: 110, 319, 319 bis e 321 del Codice Penale», tutti connessi alla corruzione aggravata e al concorso in reato. L’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare non è avvenuta per il sopraggiungere, a novembre 2017, della prescrizione del reato, a fronte di 3 anni e mezzo di indagini dalla nostra denuncia datata ottobre 2014. Perciò, anche in assenza di sentenze da parte di un Tribunale, il rimanere nel suo ruolo di sindaco risulta inaccettabile». La maggioranza di centrodestra, Uniti per Correzzana si è stretta attorno al primo cittadino: alla mozione di sfiducia di Correzzana Viva ha aderito solo il consigliere del Gruppo Misto, Giuseppe Perego. Corbetta si difende: «Il presunto favore di cui ci accusano è il mancato incasso della fideiussione per il mancato completamento del centro polivalente da parte dell’impresa di Malaspina. Noi abbiamo invece l’abbiamo incassata nel 2016 interamente, circa 580 mila euro, per completare il centro, mentre la materna era stata costruita. Ora avvieremo le pratiche per una seconda fidejussione». Sulla vicenda degli appartamenti comprati: «tornassi indietro non lo rifarei - dice Corbetta - Ma non fu un favore. Li ho comprati sto pagando ancora il mutuo. Io quello che so è che due anni fa sono stato convocato in Procura e ho risposto a tutte le domande. Poi non ho saputo più nulla. Non ce nulla di cui mi debba difendere. Non posso rinunciare neppure alla prescrizione. Nei confronti di alcune società dell’imprenditore Giuseppe Malaspina, ha intrapreso una serie di azioni per il mancato versamento di Ici e Imu».