Avvelenati da tallio, la trasformazione di Mattia: "Si allenava, poi di colpo stop"

Parla il titolare della palestra che il giovane aveva frequentato per anni

Boccette contenenti tallio

Boccette contenenti tallio

Nova Milanese (Monza e Brianza), 8 dicembre 2017 - La trasformazione di Mattia Del Zotto, da un paio di anni a questa parte, è stata anche fisica, oltre che “psicologica”. Con la palestra come snodo. Prima, il luogo dove trascorrere quasi tutti i pomeriggi, a cesellare il proprio corpo, muscolo dopo muscolo. Poi, completamente abbandonata. Ne è testimone Luca Quinti, proprietario della struttura in via Per Incirano di Nova Milanese, dove il 27enne è stato iscritto a lungo: «È venuto davvero per tanti anni - ricorda -, adesso sarà due o tre che non lo vedo più. Frequentava almeno tre o quattro volte a settimana, faceva molto pesi, potenziamento muscolare. Si teneva in forma, era appassionato di body building, poi all’improvviso non si è più visto, senza spiegazioni».

Non è che in palestra fosse più espansivo che altrove: «Assolutamente no - conferma il proprietario, mentre cerca di far riaffiorare i ricordi di quel ragazzone -, è sempre stato molto riservato, di poche parole. Educato, all’apparenza dal comportamento normale, ma schivo. A differenza di altri clienti, non era uno che si mettesse a raccontare i fatti suoi o della sua famiglia. Qui comunque si è sempre comportato con rispetto. Anzi, veniva anche la mamma Cristina e sembravano avere un buon rapporto». Poi, il black-out: «Le voci girano e mi era arrivata quella che ormai stava sempre chiuso in casa - prosegue Quinti -, che era dimagrito molto, aveva troncato diversi rapporti. Certo che se davvero avesse fatto quello che si dice, è assurdo, inconcepibile. Vero che oggi come oggi non bisogna più stupirsi di nulla, ma che motivo ci può essere per una simile strage?».