Nova Milanese, va a processo il killer del tallio

La perizia: "Mattia Del Zotto ha due personalità, ma è rimasto lucido"

Mattia Del Zotto è stato arrestato il 7 dicembre

Mattia Del Zotto è stato arrestato il 7 dicembre

Nova Milanese (Monza Brianza), 14 marzo 2018 - Va a processo Mattia Del Zotto. Il pm della Procura di Monza Carlo Cinque ha chiesto il giudizio immediato per il 27enne imputato di omicidio volontario plurimo e lesioni personali gravi plurime per avere avvelenato con il tallio la sua famiglia, uccidendo i nonni e una zia paterni e mandando in ospedale altri quattro parenti e la badante. Ora per Mattia, da tre mesi detenuto nel carcere di Monza e ritenuto parzialmente infermo di mente da una perizia psichiatrica disposta dal magistrato, è prevista la fissazione della data di un processo davanti alla Corte di Assise di Monza. Ma difficilmente il difensore del giovane, l’avvocato Silvia Letterio, sceglierà di fare affrontare il dibattimento al 27enne, reo confesso di avere diluito il veleno nelle bottiglie di acqua minerale dei parenti per punirli perché ritenuti «impuri». Con tutta probabilità l’imputato sceglierà di essere processato con il rito abbreviato, un rito alternativo che comporta per legge lo sconto di un terzo sulla pena finale. Così come il codice di procedura penale prevede un ulteriore abbattimento di un terzo della pena per l’attenuante della seminfermità mentale.

Piuttosto la battaglia che si aprirà sarà quella sulle capacità mentali dell’avvelenatore. Perché la difesa ha già annunciato che sottoporrà il giovane a un’altra perizia psichiatrica per avere la certezza che il 27enne non sia completamente incapace di intendere e di volere. In modo da aprire la strada ad un proscioglimento totale dalle pesanti accuse. Magari dopo una terza consulenza psichiatrica che potrebbe essere disposta d’ufficio dal giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Monza nel caso in cui le perizie di accusa e difesa fossero totalmente divergenti. Per gli esperti nominati dalla Procura, Mattia era pazzo quando ha deciso di sterminare il parentado. Ma era sano di mente quando ha lucidamente pianificato come mettere in atto il suo folle piano di morte. Un disturbo mentale definito dagli esperti parafrenia, che porta chi ne è affetto a vivere una doppia vita, una doppia personalità, riuscendo ad alternare senza fatica il delirio della guerra contro gli idolatri e la quotidianità della vita reale.