Desio, ultimatum ai 130 proprietari del Palazzone dello stupro

Il sindaco Corti: trenta giorni per murare gli ingressi o lo faremo noi e ci rivarremo

Il blitz dei carabinieri dopo la violenza alla 17enne

Il blitz dei carabinieri dopo la violenza alla 17enne

Desio (Monza Brianza), 1 settembre 2017 - Il problema, annoso, del «mostro» di cemento. E quello, più recente, ancora più spaventoso, del «mostro» che si è accanito ripetutamente su una ragazza minorenne. L'episodio, ha già scatenato un tourbillon di reazioni. Del quartiere, subito. Poi politiche. A cercare di risolvere la situazione c'è, in prima linea, il sindaco Roberto Corti: "Il fatto è assolutamente deprecabile - dice, scosso -, molto positivo che i carabinieri siano riusciti a prendere il responsabile, che deve rimanere a lungo in galera". Chiuso il capitolo dello stupro, grazie alla repentina ed efficace azione da parte degli uomini dell'Arma guidati dal capitano Mansueto Cosentino, che ha permesso di assicurare alla giustizia il pericoloso marocchino, resta quello dell'ex Palazzo del Mobile.

"Prima delle vacanze avevamo inviato una ordinanza per la messa in sicurezza all'amministratore dell'immobile - dice il primo cittadino - che ci aveva risposto dicendo di non essere in grado da solo. Abbiamo allora rintracciato tutti i 130 proprietari e la abbiamo girata a ognuno di loro". "Hanno 30 giorni di tempo. Se non faranno le opportune recinzioni e mureranno il primo piano lo faremo noi rivalendoci poi dei costi».

"Il problema - aggiunge Corti - è che dopo le opere ci vogliono i controlli e, in caso di necessità, il ripristino immediato". "Extracomunitario, irregolare - sbotta il consigliere Andrea Villa della Lega Nord -, un clandestino. Se avessi scommesso avrei vinto, non avevo dubbi che l'identikit fosse questo. Rispedirlo subito da dove arriva dopo averlo castrato chimicamente, almeno non lo usa più. Con tutta la feccia di casa nostra non ci serve anche quella di importazione". L'episodio ha fatto alzare ulteriormente il livello di allarme da parte dei residenti nel rione. "Non è più modo di vivere questo! - ribadisce Paolo Cusenza, referente del Comitato di quartiere -. E' stato fatto il blitz, ma l'ultima notte qui ne abbiamo visti entrare almeno altri dieci. Di solito arrivano verso l'una di notte. Qui abbiamo bisogno di un presidio fisso, per scoraggiarli definitivamente, e poi di trovare una soluzione, una volta per tutte, per questo scempio".