Monza, choc al liceo: due studenti si tolgono la vita

In quindici giorni al Frisi. Lettera aperta della preside: "Siamo tutti senza risposte di fronte a questo grande mistero"

La preside del liceo scientifico statale ’Paolo Frisi’, Lucia Castellana

La preside del liceo scientifico statale ’Paolo Frisi’, Lucia Castellana

Monza, 13 febbraio 2020 - "La comunità del liceo Frisi esprime profondo dolore per la tragica perdita di due suoi ragazzi. Gli eventi che in pochi giorni si sono abbattuti su di noi sono più grandi di ogni nostro possibile sforzo di comprensione". È toccato alla preside Lucia Castellana rompere con una lettera aperta il doloroso silenzio che in questi giorni ha protetto due famiglie colpite a un paio di settimane di distanza dalla stessa tragedia: la perdita di un figlio.

Entrambi ragazzi di quinta, classe 2001, non certo ragazzini alle prese con le fatiche di una delle scuole più selettive della Brianza. Il primo con qualche difficoltà, ma arrivato ormai alle porte dell’esame di maturità, il secondo così bravo da essersi meritato una borsa di studio. I voti brillanti e il ritorno da un viaggio premio non sono bastati a tenerlo lontano dai binari del treno. Un paio di settimane fa, un altro ragazzo dello stesso liceo si era tolto la vita, buttandosi dal quarto piano. La scuola è sotto choc. Lunedì mattina la dirigente del liceo scientifico ha sospeso le lezioni per i compagni di classe del giovane. L’istituto sta organizzando incontri con psicologi e sacerdoti per studenti e genitori. Madri e padri si interrogano sulla fragilità dei propri figli e chiedono aiuto alla scuola. Nei mesi scorsi un altro dramma simile si era consumato a Desio.

E l’ultima tragedia rimbalza sulla rete, dove anche Lorenzo Pedretti, ex rappresentante della Consulta studenti ed ex frisino, ricorda l’amico morto, politicamente impegnato: "Incarnava tutta l’energia della nostra generazione, mettendo cuore e anima in ciò in cui credeva". Di fronte alla doppia tragedia, ancora senza perché, la preside invita la scuola a stringersi intorno alle famiglie: "Il grande dolore che stiamo vivendo annulla tutte le differenze. Non ci sono più studenti, docenti, dirigente, segretari, collaboratori scolastici e genitori. Siamo tutti un’unica comunità sofferente e siamo tutti uguali, esseri umani e per questo fragili, senza risposte di fronte al grande mistero della Vita. Ci siamo fermati per riflettere e ci siamo riscoperti più coesi che mai. La nostra unione è l’unico nostro punto di forza".