Vimercate, studenti lanciano sedie contro la prof: "Basta insulti contro il Floriani"

Gli alunni della scuola dal sindaco e sabato prossimo corteo per le strade della città

I rappresentanti degli studenti del Floriani ricevuti dal sindaco

I rappresentanti degli studenti del Floriani ricevuti dal sindaco

Vimercate, 3 novembre 2018 - «Non siamo teppisti. Anche se ci dipingono tutti così». Dopo l’aggressione alla prof di storia colpita da una sedia durante una lezione, scendono in campo gli studenti. #IOsonoilfloriani è l’hastagh della manifestazione organizzata «per difendere la scuola al centro di un attacco mediatico dopo il gravissimo episodio», che si terrà sabato prossimo dall’istituto in via Bice Cremagnani per le vie del centro. Il corteo partirà alle 14. Così hanno deciso i ragazzi e il sindaco Francesco Sartini che, ieri, ha aperto le porte di Palazzo Trotti per accoglierli, convinto che adesso sia più che mai necessario difendere il buono che c’è fra loro. Ed è parecchio anche per le istituzioni. Dopo un comprensibile choc iniziale gli iscritti hanno di deciso di reagire. «Non ci sta bene che ci cuciano addosso un abito che non ci appartiene», spiega Alessandro Pinto, maturando dell’indirizzo socio-sanitario, rappresentante di istituto ed educatore all’oratorio. «È successo un fatto inaccettabile e indecente, i responsabili saranno puniti, ma il Floriani non è solo questo. È fatica quotidiana, è curiosità di imparare, di crescere, è voglia di avere radici solide per costruirsi un futuro degno di questo nome. È rispetto dei docenti, dei bidelli, di tutti».

Il ragazzo  riflette: «La dinamica di quanto successo non è chiara. Speriamo emerga che non si è trattato di un agguato con un bersaglio preciso, ma piuttosto di una gravissima bravata che avrebbe potuto colpire chiunque, eppure siamo già stati processati e condannati. Sul Web ci sono solo insulti per noi e pochissime voci che si interrogano sui nostri sentimenti, sui nostri problemi, sui nostri desideri. Siamo in 720. Qualcuno si comporta male, ma la gran parte fila dritta verso i propri obiettivi». «La nostra non è una scuola pericolosa come sostengono molti senza conoscerla, altrimenti io stesso non ci andrei». «È vero che le parole feriscono più delle pietre - sottolinea addolorato -. Noi non siamo quello che scrivono e per ribadirlo abbiamo deciso di metterci la faccia. Scenderemo in città per ribadire che siamo orgogliosi di essere studenti del Floriani. Qualcuno, invece, vorrebbe che ce ne vergognassimo». «In passato ci sono stati episodi spiacevoli anche qui, ma niente di diverso di quel che accade in tutti gli altri istituti». «Ai responsabili chiediamo come i docenti di farsi avanti, ai compagni di non coprire chi si è macchiato di un gesto così grave». Pinto offre una lettura dei fatti inedita. «In quella terza ci sono solo maschi, questo crea dei legami difficili da spiegare a chi ha frequentato classi miste. Credo sia scattata una sorta di solidarietà distorta. E poi hanno paura. Ne sono sicuro». «Davanti a tutto questo noi non stiamo zitti. Anzi, grideremo la nostra verità senza timore».