Vimercate, sedia contro la prof: i carabinieri tornano al Floriani

Nuove indagini nell'istituto scoalstico mentre nessuno dei ragazzi si è fatto avanti per dire chi è stato

Continuano le indagini del carabinieri per scoprire i responsabili

Continuano le indagini del carabinieri per scoprire i responsabili

Vimercate (Monza e Brianza) 4 novembre 2018 - Indagini in corso  al Floriani, i carabinieri tornano nella scuola dove i ragazzi di 3TA hanno colpito la prof di storia con una sedia, ferendola. Nel fine settimana, i militari si sono chiusi all’interno dell’istituto per accertamenti, sui quali però non trapela nulla, a parte che il nome dei responsabili non c’è ancora. Non si è fatto avanti nessuno del gruppetto che lunedì scorso ha spento la luce e dato il via al lancio di oggetti finito con una corsa dell’ambulanza all’ospedale e una denuncia contro ignoti da parte dell’insegnante. Il preside Daniele Zangheri ha scritto una lettera aperta ai ragazzi della classe coinvolta e alle loro famiglie invitandoli "a rompere il silenzio" nel quale vivono immersi, ormai, da una settimana. E ha convocato per domani pomeriggio un consiglio di classe aperto a famiglie e docenti dal quale, si augura, "possa emergere chi è stato". Altrimenti, dovrà prendere provvedimenti nei confronti di tutti. Si parla, minimo, di sospensione.

Ma  anche la  Procura dei Minori di Milano è pronta a fare valutazioni sul caso e ad aprire un fascicolo, come sembra ormai più che probabile. Il grave episodio, condannato da tutti, studenti in primis, ha scatenato "una gogna mediatica su Internet e in tv contro di noi", dice Alessandro Pinto, allievo di quinta e rappresentante di istituto, al punto che venerdì una delegazione dei 720 iscritti ha incontrato il sindaco Francesco Sartini per informarlo della decisione di organizzare "una manifestazione in difesa della scuola", additata "come fosse un covo di delinquenti". Giudizi contro i quali gli allievi hanno deciso "di non stare più zitti".

Il corteo sfilerà per le vie del centro sabato prossimo, "quando, speriamo, gli autori del brutto gesto saranno già stati individuati e puniti", chiariscono i ragazzi. Per loro comincia un’altra settimana difficile. Dopo l’assedio di telecamere e cronisti che ha scosso i normali ritmi scolastici, aspettano con il fiato sospeso l’esito del “processo” interno a carattere disciplinare. Poi, per i colpevoli, si aprirà anche il fronte penale. Il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, fra ai primi a chiamare la professoressa colpita a una spalla per «esprimerle la solidarietà e la vicinanza del governo«, ha già annunciato la volontà di Palazzo Chigi di costituirsi parte civile in un eventuale processo.