Studenti delegati Onu per un giorno

I ragazzi della scuola d’inglese di Macherio hanno dibattuto a New York assieme ai giovani di altri Paesi

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di Fabio Luongo

Studenti brianzoli delegati Onu negli Stati Uniti per una settimana, per discutere di temi come l’uso delle mine antiuomo, il mercato nero di merci contraffatte e i problemi connessi all’educazione delle bambine e delle ragazze in alcuni Paesi musulmani. E’ l’esperienza che ha coinvolto nei giorni scorsi 42 ragazzi della scuola di inglese Hamptons School di Macherio, volati a New York e lì chiamati a vestire i panni dei rappresentanti di diversi Stati del mondo: i giovani, tutti in età di scuola superiore, dai 14 ai 19 anni, hanno dovuto elaborare soluzioni per i problemi proposti, votando alla fine documenti che saranno ora affidati ai delegati ufficiali dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, perché li portino avanti.

Gli studenti sono di Macherio, Albiate, Biassono, Lissone e Seregno e per 8 giorni hanno dibattuto come veri e propri rappresentanti Onu assieme ad altri giovani provenienti da ogni parte del pianeta, avanzando risoluzioni specifiche per i temi affrontati. Il tutto parlando rigorosamente in inglese. Questo grazie al progetto National High School Model United Nations, una simulazione dei processi diplomatici riservata agli studenti di scuola superiore, che coinvolge ogni anno più di 5mila ragazzi e che si svolge nella Grande Mela. "Alla cerimonia di apertura a New York gli studenti hanno incontrato il marito della vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris, che ha spiegato loro come ha fatto la moglie ad arrivare dove è adesso, quanto ha studiato e lottato, invitandoli a non smettere mai di credere nei loro sogni e nei loro progetti - racconta Emanuela Mariani, insegnante e direttrice della Hamptons School -. I ragazzi erano entusiasti, emozionati di aver a che fare con personaggi del genere".

L’iniziativa impegna gli studenti ad approfondire la politica, la geografia e l’economia dei Paesi che devono rappresentare, ad analizzare il loro contesto sociale e giuridico, nonché le relazioni con gli altri Stati del mondo, per poi farsi portavoce degli interessi del Paese assegnato, svolgendo attività di negoziazione. "Sono stata orgogliosa dei nostri ragazzi, si sono difesi benissimo nei confronti, con molta creatività - sottolinea Mariani -. Erano delegati per 4 diversi Paesi: Ecuador, Kirghizistan, Moldavia e Burundi. Sono arrivati molto preparati e hanno dovuto affrontare argomenti come l’uso delle mine antiuomo, il problema dell’educazione delle ragazzi in alcuni Paesi musulmani e il mercato nero delle merci contraffatte, elaborando risoluzioni su questi temi per cercare di venirne a capo. Per i ragazzi è stata una bella esperienza e una grande soddisfazione. Siamo riusciti anche ad andare a vedere una partita di basket Nba dei Brooklyn Nets".