Il volo nel vuoto di Federico: sconcerto fra gli ex compagni

Il giovane era partito dalla Brianza con una valigia di sogni dopo il diploma al linguistico: voleva entrare nel mondo della moda e del fashion business

Federico Schiraldi, 22 anni, in una immagine da lui stesso postata su Fb

Federico Schiraldi, 22 anni, in una immagine da lui stesso postata su Fb

Vedano al Lambro (Monza e Brianza), 23 febbraio 2021 - C’è scoramento in Brianza. Ieri mattina, appena la notizia ha cominciato a circolare in tanti, fra i suoi ex compagni di scuola al Mosè Bianchi di Monza, si sono scambiati telefonate e messaggi accorati in un tam tam ad alta tensione. Federico Schiraldi era morto nella notte, in circostanze drammartiche ancora tutte da chiarire, a Firenze, dove si era trasferito da un paio d’anni per studiare all’università quella che era la sua passione: la moda. Nato a Monza il 18 settembre 1998, dopo il diploma al linguistico Federico era partito con una valigia piena di sogni per Firenze, dove si era iscritto al Polimoda, una scuola privata di “fashion business e design” con sede a Villa Favard, palazzo nobiliare dell’Ottocento.

La sua morte l’ha però trovata da un’altra parte, in una casa in pieno centro storico a Firenze, in via Porta Rossa 6, vicino a via de’ Tornabuoni, la strada dello shopping di lusso. Si trovava lì, a una festicciola con altri sette studenti (quattro femmine e tre maschi), tutti stranieri. Nella casa, due stanze abbastanza grandi, gli otto amici avevano mangiato e bevuto. Forse troppo. Tanto che Federico e un altro compagno erano andati a dormire, forse dopo aver esagerato un po’ con gli shottini (secondo una pista seguita dai carabinieri della Compagnia di Firenze potrebbe esserci stata una sfida a suon di penitenze e bicchierini di alcol da mandare giù nel minor tempo possibile). Fatto sta che gli amici, sentiti per tutta la giornata di ieri dai militari, avevano perso le tracce dei due ragazzi “finiti k.o“ per l’alcol e andati a dormire. Alle 3, non avendone più traccia, si erano affacciati nella stanza al buio, i bagliori dei telefoni cellulari per illuminare, e si erano trovati davanti a uno scenario sconcertante: Federico non era nel letto a cui lo avevano accompagnato traballante e la finestra era spalancata.

Quando si sono affacciati, la sua forma si è stagliata nel cortile interno del palazzo. Quattro i piani percorsi in un volo mortale, di cui nessuno ha udito però alcun rumore. Dato l’allarme, sul posto sono piombati ambulanze e auto di carabinieri a sirene spiegate. Ma per Federico non c’era più nulla da fare. I carabinieri hanno escluso immediatamente l’ipotesi di un omicidio e sembrerebbero propendere per un incidente. Forse Federico si era svegliato frastornato in una casa che non conosceva e per errore aveva spalancato la finestra pensando portasse in un’altra stanza. E non nel vuoto. In Procura è stata aperto un fascicolo per istigazione al suicidio, ma si tratterebbe soltanto di una formalità per giustificare la richiesta di un’autopsiaA Vedano al Lambro Federico mancava da un paio d’anni e da uno aveva tolto anche la residenze, spostandola a Firenze. I militari domenica notte hanno avvertito la madre, subito corsa a Firenze.