Stop alluvioni, il secondo parco acquatico del Vimercatese è pronto

Ampio 24mila metri quadrati, è il doppio di quello inaugurato ad Arcore ad ottobre. Fra gli obiettivi il recupero delle aree agricole

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La lotta al cambiamento climatico adesso ha un altro fortino nel Vimercatese: è pronto il secondo parco acquatico di BrianzAcque. Nel cuore del Vimercatese nasce un’altra oasi verde: 24mila metri quadrati, il doppio di quella di Arcore inaugurata lo scorso ottobre. Ma anche se più in grande il concetto è lo stesso: raccolta delle acque piovane per evitare allargamenti e recupero delle aree agricole, in questo caso accanto al Ctl3, la zona sportiva che riunisce Bernareggio, Carnate e Ronco, partener anche nel progetto green. Una pista ciclabile e salotti all’aperto permetteranno agli amanti dello sport e del verde di riappropriarsi di uno scrigno di biodiversità a due passi dai centri abitati.

L’inaugurazione è fissata per metà settembre, ma le porte aprono al pubblico il 16 luglio. Si gioca d’anticipo nell’estate martorizzata da una siccità senza precedenti, quasi un segno di speranza in tempi di crisi idrica. Davanti ai primi visitatori, un prato su cui quando non piove si può camminare, simbolo dello stesso parco. Al centro, una piccola area umida e un isolotto. Tutt’attorno, tavoli e panche in legno, alberi, arbusti e siepi rigorosamente autoctoni. Il grosso del progetto è stato cofinanziato dalla Regione che ci ha messo 1 milione su 1,2 complessivi. Per gli aspetti naturalistici è stata importante la partnership con il Parco Agricolo Nord Est (Pane).

"Con questo progetto ricuciamo una ferita del territorio, qui si finiva sempre a mollo, invece adesso possiamo avviare un piano di sviluppo della zona in collaborazione con il polmone verde", spiegano i sindaci Rosella Maggiolini (Carnate), Andrea Esposito (Bernareggio) e Kristiina Maria LouKiainen (Ronco Briantino). Per tutti e tre la soddisfazione "per la sinergia raggiunta". A ribadire il concetto, Enrico Boerci, presidente di BrianzAcque: "I cittadini potranno presto scoprire la particolarità di questo tipo di intervento, incarnazione e simbolo della nostra progettazione. Una risposta concreta alle sfide sempre più evidenti del riscaldamento globale". Fra i capisaldi delle nuove infrastrutture verdi, l’idea che il recupero ambientale debba andare di passo con la fruizione, "le nuove riserve devono essere vissute. È un obiettivo essenziale".

Barbara Calderola