Sputnik brianzolo, il presidente di Adienne: "Un vaccino in più, lo chiede tutto il mondo"

Antonio Francesco Di Naro: nessun contatto con Governo e Regione, andiamo avanti lo stesso

Laboratorio Adienne Pharma&Biotech

Laboratorio Adienne Pharma&Biotech

Caponago (Monza Brianza), 11 marzo 2021 - Il vaccino russo Sputnik si produrrà anche in Italia, a Caponago, negli stabilimenti della Adienne Pharma&Biotech. L’azienda, con un management svizzero, è stata fondata dal bergamasco Antonio Francesco Di Naro, 54 anni.

Presidente, la sua azienda ha firmato un accordo con il Russian Direct Investment Fund che tratta la distribuzione del vaccino Sputnik all’estero. Di cosa si tratta? "È un accordo di produzione per conto del Direct Fund russo siglato con la casa madre, che è in Svizzera, un accordo firmato da poco, abbiamo appena iniziato a fare il technology transfer". Per essere commercializzato in Europa è necessario il via libera dell’Ema. Nell’attesa avete già stretto accordi con Paesi extra-europei? "La gestione commerciale è interamente controllata dai russi, noi non abbiamo alcuna informazione. Non dimentichiamo che Mosca sta già producendo e vendendo il vaccino Sputnik in 46 Paesi del mondo, tra cui San Marino". Gli stabilimenti della Brianza potrebbero quindi servire alla Russia per distribuire il vaccino in Paesi fuori dall’Unione europea? "Esatto, potrebbe proprio essere così" Quando inizierete a produrre il vaccino Sputnik? "Poco prima della fine del 2021 per poterlo distribuire da gennaio 2022, ma con esattezza non posso dirlo perché non abbiamo ancora terminato il technology transfer. Le posso sicuramente dire che questo è il nostro obiettivo interno, vogliamo chiudere in fretta tutto l’iter, compresa l’ispezione dell’Aifa, ed essere pronti per il periodo che le ho appena indicato." Si è parlato di una produzione di 10 milioni di dosi entro l’anno, numeri impossibili quindi? "Certamente. C’è stato un fraintendimento, 10 milioni di dosi entro fine anno è assolutamente impossibile. Noi non abbiamo mai dato questi numeri e non lo ha fatto nemmeno la controparte russa, d’altronde come potremmo mai farlo? Appena un mese fa abbiamo firmato l’accordo". Gelo da parte delle istituzioni europee, molto fredda è sembrata anche la reazione del Governo italiano e di Regione Lombardia. Avete avuto contatti con loro? "No, nessun contatto. Adienne è un’azienda privata profittevole da quando è nata, ha fatto un accordo con un fondo pubblico gestito da privati. È come se Pfizer venisse da lei, che ha una industria come la mia, e le chiedesse di produrre per conto loro. Lei cosa farebbe? Direbbe “Devo prima chiedere al Governo “?" Siete eventualmente disposti a chiudere accordi con il Governo italiano o di qualsiasi altro Paese? "Vedremo. Non mi piace rispondere a queste domande perché in questo momento non c’è una base per farlo, se ci saranno delle richieste le analizzeremo valutando ogni cosa. L’obiettivo principale è produrre un vaccino e diminuire l’incessante richiesta che arriva da tutto il mondo. Averne uno in più con un alto livello di efficacia credo sia solo positivo". Perché la Russia ha scelto voi? "Siamo stati scelti perché evidentemente siamo stati ritenuti migliori degli altri. Abbiamo partecipato a una selezione, è come andare all’università. Siamo orgogliosi di essere i primi e anche gli unici in Europa a produrre il vaccino Sputnik". Lei si fida di questo vaccino? "Penso che sia un buon vaccino e penso che le authority che lo stanno valutando siano molto competenti".