Lo spaccio è 'green' sulla linea S9

Lungo la Saronno-Monza fra pusher, studenti ostaggio e blitz dei carabinieri

Sulla linea che costeggia Cesano anche casi di omicidio (Brianza)

Sulla linea che costeggia Cesano anche casi di omicidio (Brianza)

Ceriano Laghetto (Monza Brianza), 9 febbraio 2018 - Il treno si è appena mosso da Saronno, che sta circa 5 chilometri più in là, ma ci sono già i primi 3 minuti di ritardo sull’orario ufficiale che fissa la partenza da Ceriano Laghetto alle 7,45 in direzione Monza-Albairate. Ma qui, i passeggeri abituali, sotto i 10 minuti non lo considerano nemmeno un problema, abituati come sono a fare i conti con tempi ben più dilatati, fino all’attuale record di 80 minuti, che la signora Carla Tolu, pendolare da quando c’è questa linea, ha voluto immortalare con il suo smartphone, per tenerlo come ricordo.

Il primo problema per chi non è un cliente fisso della tratta, è fare il biglietto: la stazione ferroviaria di Ceriano-Solaro è sprangata, con tavole di legno, da un paio di mesi, dopo l’ultimo raid vandalico che ha distrutto porte e finestre. La sala d’aspetto che contiene la macchina per i biglietti è attualmente inaccessibile. Il treno si attende in banchina e anche per questo si spera sempre che sia puntuale. I vagoni sono quasi vuoti, stamattina il treno non è nemmeno messo male, sedili strappati non ne abbiamo trovati. C’è anche un discreto caldo. Ma il bagno è assolutamente da evitare. Il treno resta semivuoto fino a Cesano Maderno, attraversando i boschi delle Groane, dove a salire e scendere da questi vagoni sono quasi esclusivamente clienti di una delle più grande piazze di spaccio di droga di tutta la Lombardia. A quest’ora ne individuiamo un paio: lui e lei avranno vent’anni. Ma il “pienone” di questi viaggiatori, si incontra nel primo pomeriggio. A Seregno salgono tantissimi studenti universitari, oltre a lavoratori che puntano verso la stazione di Sesto per cambiare con la M1 e dirigersi in varie zone di Milano o a Greco Pirelli per la Bicocca.

Ma la ripartenza da Seregno è uno dei punti critici: binario unico e tocca aspettare il semaforo verde. «Questo treno sarebbe comodo se non ci fossero tutti i ritardi e le soppressioni che ci sono», spiega Daniele Sala, impiegato pendolare. Questa mattina ce la caviamo con poco, il treno riparte e prosegue fino a destinazione senza particolari intoppi. Nello stesso pomeriggio però, alcuni pendolari ci informano che il treno si è fermato a Seregno per operazioni di controllo della Polfer, con ritardi su tutta la linea fino a 60 minuti. Da Trenord spiegano che sulla S9 si muovono ogni giorno 74 convogli e che i ritardi spesso sono dovuti a cause esterne. Fra le quali, appunto, vandalismi e problemi di ordine pubblico.

(3 - Continua)