Morte di Simone Stucchi: domiciliari all'istigatore della rissa per l’esame di maturità

Oggi potrà comunicare solo con commissione, famiglia e fidanzata. Non sarà piantonato dai carabinieri ma dovrà avvertirli appena finito il tema

I funerali di Simone Stucchi

I funerali di Simone Stucchi

Vimercate (Monza Brianza) - "Il carcere ha avuto l’effetto deterrente". Il gip Luca Milani concede i domiciliari a Davide Colombi, uno degli “istigatori” della rissa di Pessano finita con la morte di Simone Stucchi, il 22enne brianzolo accoltellato al cuore da due fratelli minorenni. Oggi, lo studente accusato di rissa, spaccio e lesioni sosterrà l’esame di maturità. Il giudice ha deciso che potrà partecipare alla verifica direttamente alla sua scuola, il Floriani di via Bice Cremagnani. Ad accompagnarlo per ordine del magistrato sarà il padre, i carabinieri non lo piantoneranno, dovrà però informarli "appena finito il tema" del rientro a casa, dove rimarrà in via cautelare.

Nessun contatto esterno per lui, salvo quelli necessari con compagni e la commissione, anche domani, per il secondo test. A esame finito invece potrà parlare solo con i familiari stretti e la fidanzata. "Il gip ha ritenuto importante che partecipasse per il percorso di ricostruzione che il mio assistito dovrà affrontare - spiega Cristina Biella, avvocato del ragazzo -. Su questa decisione ha pesato la volontà di collaborare con gli inquirenti manifestata venerdì durante l’interrogatorio".

Colombi aveva chiarito sia lo scenario nel quale è maturato l’omicidio – tensioni continue fra i due gruppi cominciate con un debito di droga che pagò con soldi falsi e proseguite con apprezzamenti pesanti alla sua ragazza – sia le fasi finali dei colpi inflitti alla vittima e il disperato tentativo di salvarlo stringendo una felpa attorno al corpo di Simone per fermare l’emorragia. Il dolore per la perdita del ragazzo è riecheggiato anche nelle parole dell’amico del cuore dell’edicolante, Younes El Bakali, coetaneo di Stucchi, "legato a lui fin dall’infanzia", interrogato ieri.

"In tutti questi mesi sono andato almeno due volte a settimana a trovare i genitori. Incontrarli è un po’ come stare ancora con Simone per me". È ai domiciliari da mercoledì scorso, per lui l’accusa è di rissa e lesioni. "Quando sono entrato nel giardino, Limo era già a terra, ero in ritardo per l’impellenza di un bisogno. Sono tornato per aiutarlo insieme a Davide". Da quel 29 settembre non si è mai ripreso, Younes, perito informatico con un lavoro fisso in un’azienda del Lecchese, è tra i fondatori dell’associazione che Andrea Stucchi, sorella della vittima, ha voluto per ricordare il fratello.

Strazio anche per un altro componente della fazione vimercatese, Francesco Errichiello, che non partecipò al pestaggio perché non fece in tempo: "Ero nelle retrovie". "Sono arrivato quando tutti stavano scappando. Non dimenticherò mai Simone a terra, inerme". Per entrambi l’avvocato ha chiesto la scarcerazione.