Agrate Brianza, quando la sicurezza balla a ritmo di rock

L’incredibile doppia vita di Pier Angelo Cantù: di giorno esperto di cantieri e di notte critico musicale

Pier Angelo Cantù

Pier Angelo Cantù

Agrate Brianza, 21 ottobre 2019 - La storia del rock... in Brianza. Si chiama Pier Angelo Cantù il critico più apprezzato nel panorama pop italiano. Agratese doc, ha conquistato protagonisti e cultori con passione e tenacia. Genio e regolatezza, musicista a propria volta, talent-scout ante litteram. È sua la scoperta dei Calexico, il gruppo cult californiano, spesso ospite a casa Cantù. «Ricordo ancora mia madre davanti ai miei amici capelloni: serviva il the senza battere ciglio», scherza il musicista dalla doppia vita. Per non rinunciare all’arte, ha dovuto inventarsi una professione: Pier Angelo è manager nel campo della sicurezza sul lavoro, “formatore di formatori”.  Ha 59 anni, venti passati in banca, di giorno alla scrivania, di notte a discettare di rock. Nel 1991 con l’amico Roberto Anghinoni fonda la fanzine “Late For The Sky”. La competenza e lo studio che ci sono dietro non sfuggono alle major che cominciano a spedire in redazione dischi per recensirli. Cantù diventa un punto di riferimento per discografici e artisti.

Racconta gli emergenti e anticipa la metamorfosi del settore. Firma un reportage sulla fabbrica dismessa della Emi a Londra, città con la quale fa la spola. Poi l’avvento del Cd e della musica liquida: «Una rivoluzione che ha cambiato il nostro modo di ascoltare gli Lp. Una volta ci si ritrovava fra amici e si metteva un vinile sul piatto, oggi si fa tutto da soli, le cuffiette sono segno inequivocabile dell’individualismo imperante». La crisi non risparmia le riviste di critica che passano di moda. Ma non lui, corteggiato da siti e gruppi social. Oggi, scrive su www.niederngasse.it, almanacco di poesia e cultura per la quale cura la rubrica rock “Paper scissor”. Dopo una vita a dividersi fra due mondi, Cantù riesce a trovare una sintesi fra i convegni in cui insegna come salvare vite in fabbrica e la musica: «Ho scritto Safety Blues, uno spettacolo sulle morti bianche in cui racconto la storia delle vittime. Operai, artigiani, muratori usciti di casa una mattina e che non vi hanno più fatto ritorno. Una tragedia senza fine alla quale non dobbiamo abituarci».