Abusi a stagiste nel centro estetico, il negoziante resta in carcere

L'uomo ha respinto l'accusa delle quattro studentesse

Il carcere di Monza

Il carcere di Monza

Monza, 18 luglio 2017 - «Sono innocente, non ho fatto niente». Nega l’accusa di avere abusato sessualmente di almeno quattro studentesse di scuole professionali, impegnate in uno stage in un suo centro estetico del Vimercatese, l’imprenditore di 54 anni arrestato dalla polizia di Stato monzese su ordine di custodia cautelare chiesto dalla pm Michela Versini e firmato dalla gip del Tribunale di Monza Patrizia Gallucci.

Il giudice ha sentito per l’interrogatorio di garanzia l’indagato, che ha respinto la pesante contestazione di violenza sessuale aggravata, ma senza entrare nel merito degli episodi. Per il 54enne, sposato e con figli, il gip ha confermato la misura del carcere e non è escluso che il difensore, l’avvocato Massimo Trisolini del Foro di Lodi (da cui non è arrivata alcuna dichiarazione sulla vicenda) decida di ricorrere al Tribunale del riesame di Milano per ottenere la scarcerazione.

Intanto dai racconti delle presunte vittime emergono ancora particolari che gettano altre ombre sul sistema degli stages lavorativi obbligatori per gli studenti da cui dipende l’esito dell’anno scolastico: oltre a non esserci controlli da parte della scuola sull’idoneità del ‘praticantato’ svolto dalle alunne, il cui futuro è messo nelle mani di sconosciuti imprenditori a cui unicamente spetta l’ok sulla prova nelle loro aziende, sarebbero in moltissimi casi gli stessi studenti a doversi fare carico di trovare un posto dove fare lo stage, che poi viene comunicato alla scuola.

È quanto perlomeno è accaduto alle quattro ragazze delle due scuole professionali di Monza al centro dell’inchiesta della Procura monzese. Giovani tra i 15 e i 17 anni che avrebbero anche faticato parecchio per trovare in zona un centro estetico il cui titolare fosse disposto ad accettarle per lo stage, tanto da non dare retta ad una nonna che aveva messo in guardia una di loro dicendole di non andare in quel posto perchè non aveva sentito buone cose sul suo conto.

«Metti la mano qui cara, fammi vedere come sei brava a fare un massaggio speciale... se sarai carina, ci penso io al tuo futuro, ti faccio promuovere e magari ti trovo un impiego in uno dei miei centri», avrebbe detto l’imprenditore 54enne alle stagiste. Solo una avrebbe subito risposto picche alle presunte avances, le altre pensavano di resistere agli abusi fino alla fine dello stage per non essere bocciate. Un’altra sarebbe stata invece assunta.