Seregno, morta per un intervento estetico: lo studio riapre?

Il chirurgo chiede il dissequestro, il pm ordina una perizia

 Maria Teresa Avallone

Maria Teresa Avallone

Monza, 3 aprile 2019 -  Nell'attesa della relazione sull’esito dell’autopsia per cui potrebbe essere necessario ancora un mese circa, e di ulteriori sviluppi delle indagini sulla morte di Maria Teresa Avallone, il chirurgo estetico indagato prova a ricominciare. Ancora sconvolto dalla tragedia che si è consumata poco meno di un mese fa nel suo studio, Maurizio Cananzi, noto e stimato chirurgo estetico, tramite il suo legale – l’avvocato Gianmaria Palminteri – ha avanzato richiesta di dissequestro dell’ambulatorio di via Stoppani a Seregno. Istanza finita sul tavolo del pm della Procura di Monza Sara Mantovani che sta coordinando il lavoro dei carabinieri del Nas. Prima di prendere una decisione e autorizzare il medico a riaprire il suo centro di chirurgia estetica, il magistrato ha incaricato due specialisti per verificare se lo studio ha tutti i requisiti in regola.

Quello stesso studio in cui il 5 marzo scorso Maria Teresa, la trentanovenne originaria di Salerno ma da anni residente a Desio, un lavoro all’ufficio accettazione dell’ospedale San Raffaele di Milano, si era recata per un trattamento in day hospital di rialzo dei glutei con fili sottocutanei. LÌ, nel primo pomeriggio, al momento della somministrazione dell’anestetico si è provocato l’arresto cardiaco. Immediatamente il chirurgo, che in quel momento si trovava da solo con la paziente in ambulatorio, ha iniziato il massaggio cardiaco. Alle 16.09 l’arrivo dell’ambulanza e alle 16.46 il ricovero in Neurorianimazione al San Gerardo. Ma i 30 minuti trascorsi prima che il cuore tornasse a battere avevano provocato un esteso edema cerebrale e la comparsa di lesioni ischemiche diffuse. Le terapie neuroprotettive in terapia intensiva neurochirurgica non sono state sufficienti a frenare l’evoluzione del danno cerebrale. Alle 10.35 di venerdì 8 marzo il decesso. Solo l’autopsia potrà aiutare gli inquirenti a fare luce sulla tragedia. Eseguito il 19 marzo al San Gerardo, l’esame sul corpo di Maria Teresa non avrebbe evidenziato elementi particolari. Tutto si dovrà basare sulle analisi approfondite effettuate dal medico legale incaricato dalla Procura, Luca Tajana, professore del dipartimento di medicina legale dell’università di Pavia. All’autopsia, erano presenti anche il consulente della difesa del chirurgo, Arnaldo Migliorini del San Raffaele di Milano, e Antonio Avallone, fratello della vittima e avvocato che si occupa di tutelare la famiglia. marco.g