Seregno, morta per un intervento estetico: nessuna risposta dall'autopsia

Morte di Maria Teresa, prime certezze solo con gli esiti degli esami

 Maria Teresa Avallone

Maria Teresa Avallone

Monza, 13 marzo 2019 -  Serviranno sessanta giorni per avere le prime risposte sulle cause della morte di Maria Teresa Avallone, la trentottenne deceduta venerdì mattina dopo tre giorni di coma per una reazione durante la preparazione con anestesia locale a un trattamento estetico.

«Nulla è emerso di evidente, tutto si dovrà basare sulle analisi. Il consulente della Procura dovrà analizzare anche del sangue che è stato prelevato all’arrivo di mia sorella al San Gerardo, non compromesso dalle successive terapie fatte in rianimazione», spiega Antonio Avallone, fratello di Maria Teresa e legale della famiglia. Anche lui ha assistito all’autopsia, al posto di un proprio consulente che in sole 24 ore non è stato possibile individuare. Nella sala dell’obitorio dell’ospedale San Gerardo dove è stato eseguito l’esame, oltre a Luca Tajana, professore del dipartimento di medicina legale dell’università di Pavia nominato dal pm Sara Mantovani, era presente pure Arnaldo Migliorini, il medico legale del San Raffaele di Milano, incaricato dal difensore del chirurgo indagato, l’avvocato Gianmaria Palminteri. Ora non resta che attendere la relazione del perito della Procura di Monza.

Nei prossimi giorni, il legale del medico potrebbe chiedere il dissequestro del centro di chirurgia estetica di via Stoppani a Seregno dove martedì 5 marzo Maria Teresa si era recata per un trattamento in day hospital di rialzo dei glutei con fili sottocutanei. Lì, nel primo pomeriggio, al momento della somministrazione dell’anestetico si è provocato l’arresto cardiaco. Immediatamente il chirurgo Maurizio Cananzi, che in quel momento si trovava da solo con la paziente in ambulatorio, ha iniziato il massaggio cardiaco. Alle 16.09 l'arrivo ell’ambulanza e alle 16.46 il ricovero in Neurorianimazione al San Gerardo. Ma i 30 minuti trascorsi prima che il cuore tornasse a battere avevano provocato un esteso edema cerebrale e la comparsa di lesioni ischemiche diffuse. Le terapie neuroprotettive in terapia intensiva neurochirurgica non sono state sufficienti a frenare l’evoluzione del danno cerebrale. Alle 10.35 di venerdì il decesso. Appena il magistrato darà il nulla osta, la famiglia potrà riportare Maria Teresa a Salerno per i funerali.