Seregno, gambizzato in pieno giorno: grave 35enne

L’agguato nell’ex concessionaria Opel di via della Repubblica

Migration

di Sonia Ronconi

Gambizzato in pieno pomeriggio a colpi di pistola. Vittima dell’agguato alle quindici di ieri un marocchino di 35 anni colpito alle gambe da diversi proiettili nell’ex concessionaria Opel di via della Repubblica in zona San Salvatore. Un‘area dismessa da tempo.

Qualcuno ha allertato il 112 e il 118 e immediatamente sono accorsi i carabinieri di Seregno, il nucleo investigativo di Monza, l’ambulanza di Mariano Comense, l’automedica di Desio.

Dalle prime indagini dei carabinieri della Compagnia di Seregno, il marocchino sarebbe stato raggiunto da proiettili d’arma da fuoco, almeno tre o quattro, alle gambe. Il fattaccio, che al momento è un vero e proprio giallo, è accaduto in una struttura abbandonata lungo la Statale 36, un’ex concessionaria in via della Repubblica.

Il 35enne E.O. A. in Italia senza fissa dimora è stato trovato sanguinante agli arti inferiori, anche se non ha mai perso coscienza. Le sue condizioni sono gravi, ma il nordafricano non è in pericolo di vita. È stato trasportato in codice rosso all’ospedale San Gerardo di Monza, dove i sanitari hanno fermato le emorragie e hanno operato la vittima della sparatoria.

I carabinieri stanno indagano per ricostruire la circostanza dell’aggressione e del ritrovamento. Di certo le domande sono molte, come è arrivato il senza fissa dimora nel luogo dell’agguato? Le ipotesi al vaglio degli uomini dell’Arma sono diverse e tutte collegate al mondo delle criminalità.

Chi ha premuto il grilletto, 3, 4 volte lo ha fatto colpendo le gambe, quindi non vi era alcuna intenzione di uccidere il marocchino 39enne. Forse un regolamento di conti? O un avvertimento? La scelta di quell’area dismessa e nascosta non può essere casuale. Quindi il marocchino potrebbe essere stato tratto in una vera e propria imboscata.

I mili tari cercheranno di sapere dal nordafricano qualcosa, sempre ammesso che parlerà. Al momento è piantonato dai carabinieri al San Gerardo di Monza, mentre altri uomini dell’Arma cercano di ricostruire l’agguato attraverso le immagini della videosorveglianza, intercettazioni ambientali, per arrivare al o ai criminali che hanno sparato in pieno giorno .