Seregno Calcio, minacce di morte, botte ai giocatori. Un pugile ingaggiato per intimidirli

La denuncia dei calciatori. Il presidente Erba accusa il Dg Corda che smentisce e minaccia querele

La festa per la promozione in C

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Seregno (Monza e Brianza), 3 dicembre 2021 - Minacce di morte, aggressioni fisiche e un pugile inviato in campo a minacciare i giocatori. È quanto denunciato ai carabinieri da parte del portiere del Seregno Calcio, del vicepresidente e altri due giocatori, di cui oggi ha parlato il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli. Lo ha confermato all'Ansa Davide Erba, presidente del Seregno Calcio, squadra che milita in Serie C, il quale ha deciso qualche settimana fa di vendere la squadra. «Indagherà la magistratura sulle motivazioni delle aggressioni e delle minacce, è iniziato tutto da quando ho annunciato di avere intenzione di vendere la squadra», ha spiegato Erba. «ci sono state minacce di morte al portiere, al vicepresidente, due giocatori sono stati picchiati da altri due ragazzi ed è stato mandato un pugile al campo a minacciare, ci sono le querele e io procederò a breve».

Le accuse

«Addirittura, davanti a testimoni, al portiere è stato detto che non avrebbe rivisto il figlio piccolo», ha aggiunto il presidente del Seregno Calcio. Secondo Erba il presunto mandante sarebbe l'ex direttore generale della società Ninni Corda, sospeso nelle scorse ore, «per far vedere che hanno il controllo», ha commentato il presidente Erba. «Quando ho capito che stavano succedendo queste cose, ho provveduto a licenziarlo, ora capisco perché ci sono stati 250 mila tesserati nel calcio nell'ultimo anno, è diventato un ambiente dal quale stare lontani e io sono stufo». Poi, nonostante abbia ammesso di «aver spesso criticato» il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli, Erba ha precisato di aver «apprezzato che si sia mosso subito davanti ad eventi così gravi».

Il presidente del Seregno,  Davide Erba
Il presidente del Seregno, Davide Erba

Il presidente della Lega Pro

«La vicenda denunciata a Seregno, se confermata, è sconcertante. Questo non è sport, sono vicino ai calciatori. Il calcio deve esprimere rispetto, in senso assoluto. E lo stesso deve riguardare e gli avversari e i compagni. In definitiva, essere una squadra vuol dire avere valori comuni. Seguirò le indagini e, di conseguenza, agirò sempre per il pieno rispetto delle regole. Violenza e minacce sono atti da condannare sempre e comunque». Così il presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli, commenta quanto sta accadendo al Seregno, dove il club ieri ha interrotto il rapporto con il direttore generale Ninni Corda, verso il quale il presidente della società lombarda, Davide Erba ha avuto parole molto dure chiedendone la radiazione e accusandolo di presunte minacce di morte «a più persone» e di utilizzare metodi violenti. «Invito tutti quanti a denunciare», aveva aggiunto Erba.

Il Dg Nini Corda
Il Dg Nini Corda

La risposta del ds Corda

«Apprendo con stupore che l'opera di autodistruzione del signor Erba coinvolge anche la mia persona». Così Ninni Corda, ex dg del Seregno, risponde alle accuse del presidente del club di essere all'origine delle minacce di morte rivolte da alcune persone a giocatori e un dirigente. «In merito alle accuse rivolte alla mia persona, sono false e prive di fondamento - sottolinea Corda in una nota - In 25 anni di carriera tra allenatore e dirigente non ho mai minacciato di morte nessuno, pur essendo entrato in contatto negli anni con almeno 2000 giocatori. Per tutto ciò ho dato mandato ai miei legali di denunciare in tutte le sedi il signor Erba per diffamazione a mezzo stampa ,e sono disposto in ogni sede a parlare del metodo Erba». «Più che altro - conclude Corda - il signor Erba si dovrebbe piuttosto preoccupare della grave situazione prospettata a me tramite sms, whatsapp ed email nelle scorse settimane».