Autodromo di Monza, lavori iniziati "all’insaputa". Ecco perché è stato sequestrato tutto

Il decreto preventivo d’urgenza emanato dalla Procura non ammetteva sconti e imponeva lo stop: il progetto non era mai stato presentato in Comune e neppure alla Commissione per il Paesaggio

L’area sequestrata del Roccolo

L’area sequestrata del Roccolo

Monza- Tutto nasce da internet. È scritto nero su bianco nelle quattro pagine del decreto di sequestro preventivo d’urgenza firmate dal sostituto procuratore Carlo Cinque del Tribunale di Monza. Il “caso roccolo”, l’area del Parco di Monza sottoposta a sequestro il 12 agosto scorso dopo che l’Autodromo ci aveva aperto un cantiere per costruire campi da padel e una Fanzone per il prossimo Gran Premio di Formula 1 di Monza (dal 9 all’11 settembre). Si legge: "In seguito a segnalazione di presunti illeciti edilizi sulla pagina “Sei di Monza se…“, inerenti la costruzione di un campo da gioco di padel all’interno del Parco di Monza", la polizia locale di Monza in data 7 agosto si reca nell’area catastale denominata il roccolo, compresa tra l’anello di Alta Velocità e il rettilineo che segue la curva Ascari. Zone da sempre delicate, inserite nel contesto di un parco storico sotto tutela come quello nato ai primi dell’Ottocento.

Dall’ispezione di polizia locale (e polizia provinciale) emerge con tutta evidenza che, in contrasto con il Piano di governo del territorio, si stanno effettivamente costruendo "un campo delle dimensioni di 40 metri x 30 e un container delle dimensioni di 3 metri x 6 e altezza di circa 12,50 metri". Sono le prime pietre della Fanzone. I successivi accertamenti appurano però che "nessun progetto risultava presentato" in Municipio, "né era stata presentata una comunicazione di inizio lavori".

La comunicazione arriverà da parte della Sias, l’ente che gestisce l’Autodromo, ma soltanto il 10 agosto, per informare della realizzazione di tribune e gradinate provvisorie e di una cosiddetta Fanzone che, in "virtù di una bozza di progetto in atti ma non allegata alla comunicazione di inizio lavori, consiste nell’installazione di manufatti leggeri come stand, una pista per go-kart, una ruota panoramica e due campi da padel". E si scopre a questo punto che l’unico ente a essere stato informato dei fatti era stato la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, il 29 luglio. E che, quest’ultimo, visti i progetti, aveva risposto positivamente, considerata la natura temporanea dell’installazione. Ma aveva risposto picche all’idea di realizzare una ruota panoramica alta 32 metri, che doveva essere fiore all’occhiello dello spettacolare allestimento. La compatibilità di tutto il progetto non sussiste invece al momento per il Comune: "all’interno del Parco di Monza non è consentita alcuna attività edificatoria". E ogni attività "deve essere esaminata ed approvata mediante conferenza di servizi convocata dal Comune". Il regolamento edilizio prevede inoltre "il parere della Commissione per il Paesaggio", che non risulta però essere mai stato rilasciato; né risulta "che tale organo collegiale sia stato informato o comunque interpellato per valutare la compatibilità paesaggistica delle opere in corso di realizzazione all’interno del Parco di Monza".

Ancora . Il Pgt, vigente da ottobre 2014, dispone che "per i parchi e giardini storici sono ammessi solo interventi di manutenzione, ripristino, restauo conservativo, di arredo ed impiantistici". Non certo la realizzazione dicampi da padel, con stand, pista di go-kart e ruota panoramica, che "ancorché costituenti opere dirette a soddisfare esigenze temporanee e contingenti e comunque facilmente rimovibili, non possono essere realizzate in quanto in contrasto con lo strumento urbanistico vigente". Anche considerata l’enorme massa di pubblico prevista. "La installazione di manufatti leggeri in occasione del Gran Premo d’Italia su una vasta area comporta una definitiva alterazione dell’assetto del territorio e del sito paesaggistico anche e soprattutto in relazione al prevedibile notevolissimo aggavio del carico urbanistico correlato alla presenza, nell’arco dei tre giorni dell’evento sportivo, di un paio di centinaia di migliaia di spettatori potenzialmente fruitori della cosiddetta Fanzone in allestimento nell’area denominata “roccolo”".