A Monza c’è Putin: chi è il senzatetto con 200 alias che si spaccia per lo Zar

Identificato – si fa per dire – dalla polizia in piazza Cambiaghi: dagli accertamenti in questura sono emerse decine di reati commessi qua e là

Polizia a Monza; a destra, Vladimir Putin
Polizia a Monza; a destra, Vladimir Putin

Monza – “Il mio nome è Putin, Vladimir Putin”. Viene da parafrasare l’immortale “biglietto da visita” dell’agente 007 – “Il mio nome è Bond, James Bond” – per raccontare la storia di un senzatetto con 200 alias e nessuna identità, identificato – si fa per dire – dagli agenti delle volanti della questura di Monza.

Sistemazione all’addiaccio

I poliziotti l’hanno notato durante un servizio di controllo del territorio, mentre dormicchiava su un materassino adagiato in piazza Cambiaghi, in una posizione tale da essere d’intralcio alla circolazione. 

Gli agenti si sono avvicinati e hanno provato a scambiare due parole con l’uomo. Questi si è alzato in piedi, ma alla richiesta di fornire le generalità è rimasto immobile con lo sguardo fisso nel vuoto. 

Valanga di alias

L’uomo non aveva alcuna carta che potesse consentirne l’identificazione. Si è deciso, quindi, di portarlo negli uffici della questura, per provare a dargli un nome e un cognome. Ebbene, attraverso l’analisi delle banche dati e dal loro incrocio con rilievi fotografici e dattiloscopici, di nomi e cognomi ne sono spuntati 200, forniti in tempi, Paesi e occasioni diversi alle forze dell’ordine. 

Impossibile, quindi, accertare identità e nemmeno la nazionalità del Mister X di piazza Cambiaghi. Alcuni dei nomi da lui squadernati in giro per l’Europa riconducevano a una serie di reati commessi qua e là: danneggiamenti in Austria, pugni a poliziotti in Lussemburgo, violazioni di fogli di via dall’Italia – da Pescara, in particolare – da parte di un presunto cittadino russo.

E proprio in Italia e in altre occasioni il soggetto ha detto di chiamarsi Putin, nonostante non sia – con tutta evidenza – lo Zar della Federazione Russa, responsabile di malefatte ben più importanti di quelle commesse dallo sconosciuto. 

Il giro del mondo

In altri controlli l’uomo si è dichiarato apolide, poi cittadino tedesco, successivamente austriaco, ora olandese, ora britannico. Al termine degli accertamenti le caleidoscopiche generalità dell’uomo sono state inserite e segnalate anche al Servizio Cooperazione Internazionale di Polizia per tentare di risalire alla sua esatta identità. Chiusura della vicenda con l’ok all’allontanamento dal territorio nazionale, ma con le generalità di “Sconosciuto”.