L'incredibile alleanza: Lega e Cinquestelle per salvare Bramini

Azione congiunta in Senato, e anche Salvini al nuovo sit-in contro lo sgombero della casa dell'imprenditore fallito per colpa dello Stato

L'incontro di Sergio Bramini con Matteo Salvini

L'incontro di Sergio Bramini con Matteo Salvini

Monza, 2 maggio - Il 18 maggio, ultima data fissata per lo sloggio, sotto casa di Sergio Bramini ci sarà anche il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini. Lo ha annunciato lo stesso Salvini la sera del primo maggio a Grumello del Monte, in provincia di Bergamo, nel corso di una festa dei lumbard.

"Non sono leghista e neppure del Movimento 5 Stelle - ha precisato Bramini - ma in questo momento incasso la solidarietà e il sostegno di chiunque abbia deciso di aiutarmi". La vicenda di Bramini è presto detta e ormai risaputa: imprenditore nel settore del trattamento rifiuti, è stato costretto a fallire nel 2011 dopo che alcune pubbliche amministrazioni per cui aveva lavorato hanno smesso di pagarlo, accumulando debiti nei suoi confronti per oltre 4 milioni di euro. Debiti che anche l’Unione europea ha certificato come debiti di Stato, dato che le pubbliche amministrazioni così devono essere considerate. Per stare a galla e tentare di salvare la sua azienda, la Icom, e non lasciare sul lastrico 32 dipendenti, Bramini aveva a suo tempo ipotecato la propria abitazione, una villa in via Sant’Albino 22. Nella speranza che lo Sato pagasse prima o poi i propri conti. Na così non è stato e la villa è stata messa all’asta dal Tribunale fallimentare di Monza.  L’ultima grana è che il giudice fallimentare pretende che Bramini abbandoni la casa prima ancora di averla venduta all’asta. I tira e molla degli ultimi mesi, i ricorsi, un sit-in a cui avevano preso parte 4 senatori e un deputato, a nulla sono serviti. E neppure finora la decisione del senatore grillino Gianmarco Corbetta, e a seguire del deputato leghista Andrea Crippa, di eleggere a proprio domicilio politico la casa di Bramini, in modo da renderlo inviolabile in virtù della legge sull’immunità parlamentare. E sul caso Bramini si sta costruendo ora un’incredibile alleanza proprio fra i 5 Stelle e il Carroccio.

Bramini era stato accusato di “scarsa collaborazione” dal presidente del Tribunale, che aveva giustificato così la fretta di sloggiarlo per poter vendere meglio la sua casa? E allora Corbetta e Crippa hanno annunciato che garantiranno al Tribunale di Monza il rispetto di un accordo: si impegnano entrambi a mostrare la casa a eventuali acquirenti.

Non basta. "Abbiamo chiesto alla Giunta delle Elezioni e delle immunità parlamentari del Senato di esprimersi sulla nostra decisione di eleggere a domicilio politico casa Bramini - precisa Corbetta -. E in attesa di una risposta, 5 Stelle e Lega chiederanno al presidente del Senato di inviare una lettera al Tribunale di Monza per chiedere una sospensione dello sloggio dell’abitazione".