Agrate Brianza, sei cuccioli di pitbull salvati dall’allevamento degli orrori

Guardie zoofile e carabinieri li hanno trovati pelle e ossa senza acqua e cibo in mezzo ai loro escrementi

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Quando hanno forzato la serratura si sono ritrovati davanti l’allevamento lager: sei pitbull – un maschio e 5 femmine – pelle e ossa, senza acqua, senza cibo, in gabbie che non venivano pulite da settimane e loro, i cuccioli, costretti a vivere nei propri escrementi. Un incubo per i cani salvati ieri ad Agrate dalle guardie zoofile dell’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) al quale ha messo fine la soffiata di un passante allarmato dai latrati. È bastata la segnalazione per far scattare il blitz. Un controllo minuzioso, durato dieci ore e cominciato col salvataggio delle bestiole allo stremo, per prima cosa hanno potuto bere. Ora sono al sicuro al canile Fusi di Lissone, dove si attende l’esito dell’iter giudiziario per avviare le pratiche di adozione. Per i pitbull è la fine di un dramma, nel “carcere”, accanto a loro, è stato trovato anche un pappagallo morto di stenti. Una circostanza che aggrava la posizione dell’allevatore abusivo denunciato oltreché per maltrattamento anche per uccisione di animali. Accanto alle guardie che hanno scattato 130 foto che raccontano l’orrore, i veterinari di Ats e i carabinieri. Gli specialisti hanno visitato i cani, poi sequestrati, e prestato le prime cure. Le immagini serviranno in tribunale a sostenere l’accusa contro l’aguzzino.

Bar.Cal.