"Salvate la Pasqua dalla Dad"

Le esperte ai prof: vacanze da dedicare solo ad attività divertenti, senza lo stress dei compiti

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di Antonio Caccamo

"Salviamo la Pasqua. Diamo una piccola tregua dalla Dad e dai compiti a casa". È l’invito di Gabriola Chetta, presidente di Ippocampo, la cooperativa aperta 5 anni fa con l’aiuto del Lions club di Vimercate per aiutare i ragazzi dislessici, che fanno fatica a combinare e scrivere parole e numeri. Chetta da bambina era come loro, ma poi si è laureata in Biologia ed è diventata un’esperta informatica: "I dislessici infatti non hanno disturbi, ma solo un altro modo di imparare". La didattica a distanza non li aiuta: "Il problema però non riguarda solo i nostri studenti certificati Dsa ma tutti gli scolari", spiega Chetta mostrando la lettera aperta spedita dalla Federazione italiana dislessia e apprendimento (Fida) e dall’Associazione italiana genitori ai ministri dell’Istruzione e della Salute, a présidi e insegnanti. La situazione Pandemia+DaD è deleteria.

"Sappiamo che soluzioni semplici non ci sono. Quello che chiediamo è solo di salvare le vacanze di Pasqua. Per una settimana lasciare che bambini e genitori si rilassino e non pensino ai compiti e alla DaD. Un’occasione di riscoprire il gioco in famiglia e le camminate insieme nei dintorni di casa". Come compiti per Pasqua "solo attività divertenti. Sarà una lezione molto importante per i ragazzi, i genitori e per gli stessi docenti". Per scrivere la lettera la Fida ha chiesto un parere alla pediatra Eleonora Lombardi Mistura, che lavora stretto contatto con le famiglie nell’area di Bergamo, la più colpita dalla prima ondata Covid. La conclusione è stata che la Dad "è una condizione sempre più insostenibile per le famiglie, soprattutto quelle con i figli che vanno alla primaria, che non sono in grado di gestire tutto da soli e necessitano della presenza continua di un adulto".

Almeno a Pasqua genitori e figli siano liberati dalla Dad "che è una situazione alquanto ingarbugliata e stressante. Purtroppo, poiché i ragazzini sono bloccati in casa, si pensa che dare loro tanti compiti sia un modo per tenerli occupati – racconta la fondatrice di Ippocampo – Non c’è più neanche la voglia di inventarsi qualcos’altro da fare. Eppure c’è una vita da vivere al di là della scuola e del Covid. La paura, la depressione e l’ansia crescono sempre di più". Allora ben venga "una piccola tregua per Pasqua, stimolando i genitori a giocare e divertirsi con i figli e allontanandosi dalle paure e dalle preoccupazioni, come dalle scadenze di compiti e collegamenti".