Salone dell’auto, una seconda occasione per Monza

L’edizione 2020 sarà in Lombardia dopo l'esperienza a Torino: il circuito candidato d’oro dopo avere perso la chance del Motor Show di Bologna

L'Autodromo di Monza

L'Autodromo di Monza

Monza, 14 luglio 2019 – Il salone dell’auto anche in autodromo? L’ipotesi è suggestiva. Interessante e affascinante. Anche se nulla è stato ancora deciso. L'unica certezza è l’annuncio ufficiale – quello sì – di Andrea Levy, presidente di Parco Valentino, organizzatore delle ultime cinque edizioni del Salone a Torino: "Seguendo la nostra vocazione innovativa, abbiamo scelto per il 2020 di organizzare la sesta edizione in Lombardia in collaborazione con Aci. Sarà un grande evento internazionale, all’aperto e con una spettacolare inaugurazione dinamica a Milano nella giornata di mercoledì 17 giugno 2020".

Il progetto è tutto da definire. Ma la collaborazione con l’Automobile club d’Italia - che ha assunto la maggioranza di Sias, la società che gestisce il circuito brianzolo della Formula Uno, che sta pianificando faraonici investimenti per l’ammodernamento dell’impianto e sta portando a casa il rinnovo del contratto con Liberty Media per il Gp di Formula Uno fino al 2024 - porta legittimamente a pensare anche a Monza come una delle location dove sfogare la "parte più emozionale" del Salone dell’auto. Perché al di là della città di Milano, che sarà il cuore dell’evento oltre l’inaugurazione, il presidente Levy punta a coinvolgere "i comuni limitrofi che offrono ipotesi molto interessanti". Ipotesi che "dovranno essere valutate direttamente dagli organizzatori", mette i puntini Angelo Sticchi Damiani, presidente di Aci. Con Andrea Levy hanno certamente parlato della «location autodromo», ma sempre in maniera informale. In ogni caso, «sarebbe interessante", non nasconde Sticchi Damiani.

Del resto, "oggi tutti hanno capito che le auto vogliono essere viste in movimento, e vogliono essere anche provate. E quindi – riconosce il presidente Aci – ritengo sia un’intuizione intelligente quella di voler realizzare un Salone sempre più dinamico".

E dunque paiono legittime le aspettative e le speranze di un territorio come Monza e la Brianza conosciuto in tutto il mondo proprio grazie alle auto con il Gran premio d’Italia di Formula Uno che, quest’anno, taglia il traguardo delle 90 edizioni.

A settembre il progetto sarà definito e svelato. Con scelte che il presidente Andrea Levy dovrà prendere anche in base alle richieste-esigenze dei suoi clienti, ovvero le case automobilistiche. Per Monza e per il suo autodromo sarebbe un’occasione d’oro. Che, peraltro, si era già cercato di cogliere una manciata abbondante di anni fa, quando nel 2013 venne annunciata la cancellazione del Motor Show di Bologna. L’allora presidente dell’Automobile club di Milano, Carlo Edoardo Valli, tentò di candidare il Tempio della velocità coinvolgendo anche il Comune e la Provincia.

L’obiettivo era di "cercare di metterci in gioco con qualcosa di nuovo», aveva detto Valli. Riconoscendo che "imprenditorialmente è un’occasione da non perdere. Per l’autodromo e anche per l’economia di tutto il territorio". Un’occasione mancata, però. Gli organizzatori di Gl Events Italia preferirono declinare l’invito: "Per noi il brand Motor Show è legato a Bologna". E un doppione non sarebbe stato economicamente sostenibile. Ora, però, Monza potrebbe avere una seconda chance.