In bici per aiutare i disabili: Sabrina, testimonial per amore

Suo marito è diventato tetraplagico, lei ora raccoglie fondi per i disabili pedalando in giro per il mondo

Sabrina Schillaci, 50 anni, architetto  e attivista

Sabrina Schillaci, 50 anni, architetto e attivista

Bensana in Brianza (Monza e Brianza), 17 giugno 2019 – "Cambio di rotta". Sabrina Schillaci annuncia così la decisione di stravolgere di maxi tour che aveva programmato per questo mese di luglio e che l’avrebbe vista pedalare in bicicletta fino a Santiago de Compostela e ritorno (oltre 4mila chilometri). Per chi non lo ricordasse, Sabrina Schillaci, 50 anni, è l’ideatrice di Race Across Limits, un’esperienza di viaggio a scopo benefico che è diventata una missione. Pedalare in giro per l’Europa (per ora) a caccia di fondi con cui finanziare la Fondazione C.O.M.E. Collaboration Onlus, un progetto che punta a donare trattamenti osteopatici a bambini disabili di mezzo mondo.

Un’esperienza che nasce da un evento drammatico accaduto 12 anni fa, quando il marito di Sabrina, Davide Citterio, divenne tetraplegico dopo uno sfortunato tuffo nel lago di Garda. Sabrina e Davide hanno faticosamente risalito la china e sono diventati testimonial e attivisti della Fondazione C.O.M.E. Sabrina, da normalissima architetto con poche velleità atletiche è diventata prima una “iron woman” (triathlon) e poi una ciclista capace di portare in giro il suo messaggio di speranza.

A giugno, è stata protagonista di un piccolo viaggio in Italia, da Besana alla Puglia. A luglio, avrebbe dovuto ripetere il viaggio benefico (sul sito https://sabrinaschillaci.it/race-across-limits-2019-around-italy/ tutte le istruzioni per partecipare fisicamente o virtualmente al viaggio) verso Santiago. Ma.. "Mi sono resa conto strada facendo che in Italia c’era più partecipazione, era intenso, appagante, coinvolgente: e in molti mi hanno chiesto di rimanere qui. A cominciare da mio marito, che riuscirà più semplicemente a raggiungermi durante le tappe". Ecco allora il cambio di rotta. "Ho ridisegnato l’itinerario, daremo un’opportunità in più per partecipare. La speranza è di raccogliere più fondi per la Fondazione. E poi il mini viaggio in Italia era stato così bello, con un’accoglienza e generosità tali da convincermi a tornare: il nome ora è Race Across Limits Around Italy, dal 6 al 28 luglio percorrerò, assieme a chi vorrà accompagnarmi anche solo per una tappa, oltre 3.200 chilometri, dalle coste del Tirreno a quelle dell’Adriatico".

Besana-Bardonecchia, Imperia,Toscana, Napoli, Salerno, Potenza, Matera, Monopoli e poi su su fino al Veneto e di nuovo a casa. Gli orizzonti si sono allargati, anche per quanto riguarda la beneficenza. "Abbiamo appena regalato 20 biciclette alla Casa Don Guanella di Lecco. Faremo incontri di sensibilizzazione strada facendo, ne abbiamo già organizzato uno a Pescara con un ragazzo in carrozzina che avevamo incontrato nell’ultimo viaggio. Il mio motto è diventato: “Pedalare per aiutare chi aiuta”. Dobbiamo rendercene conto tutti. Perché a chiunque può capitare di incappare nella disabilità. Io ne so qualcosa".