Mezzago, dalla lite per la droga alla roulette russa: arrestata la banda

La follia di quattro pusher per vendetta contro due giovani di 18 e 17 anni

Pistola, soldi e droga sequestrati dai carabinieri (Lapresse)

Pistola, soldi e droga sequestrati dai carabinieri (Lapresse)

Mezzago (Monza), 20 novembre 2018 - La trappola, il sequestro e la spietata tortura della roulette russa. Non è la mafia, ma un gruppetto di ragazzini che in un box ha messo in scena una vendetta che sembrava presa dal "Cacciatore" con Robert De Niro. Per recuperare la droga che avevano affidato a tre aspiranti “cavalli” di 18 e 17 anni erano disposti a tutto i pusher ventenni arrestati dai carabinieri a Mezzago, piccolo borgo brianzolo, dopo il terribile“ gioco”, fortunatamente non riuscito. Sono accusati di sequestro di persona, estorsione e detenzione di arma illegale. Non era il set di un film, ma un regolamento di conti fin troppo reale.  Sabato sera Francesco Parisi, pregiudicato di 25 anni della provincia di Bergamo, Mario Sarracino, manovale brianzolo di 24, e Alessandro Gariboldi, 21 anni, pregiudicato residente nel Lecchese, sospettano la fregatura da parte del gruppetto a cui avevano affidato le merce in custodia. Danno appuntamento ai galoppini al bar del paese. La discussione degenera in fretta e le bande si spostano nel garage messo a disposizione da uno dei diciottenni dove avrebbero dovuto esserci i 180 grammi di erba spariti. Abbassata la serranda, cominciano le violenze. Il più grande impugna un revolver calibro 38 con la matricola abrasa e lo punta alla tempia del più giovane. Dentro un solo colpo, la vita o la morte affidate al caso. Il cane si abbassa, ma il proiettile non parte: l’arma si inceppa. Urla e trambusto non sfuggono a una vicina che capisce che nel seminterrato sta succedendo qualcosa di grave. Chiama il 112 e solo l’arrivo delle pattuglie dei carabinieri evita il peggio. I militari trovano i sei pronti a salire su un furgone e chissà come sarebbe finita. Scattano le perquisizioni, in un’ora è tutto chiaro: a casa dei fermati vengono trovati 5 chilogrammi di hashish, uno di marijuana, 60 proiettili calibro 38 e più di 10mila euro in contanti.  In manette anche il quarto uomo a cui i più piccoli avevano ceduto parecchie dosi di marijuana. Per lui l’accusa è di spaccio. I due disoccupati e l’operaio, i tre alla testa dell’organizzazione, avevano messo in piedi i loro affari senza dare nell’occhio, senza insospettire nessuno. Si ipotizza che i diciottenni e il minorenne volessero a loro volta entrare nel giro, per questo avrebbero sottratto la sostanza giustificandone la sparizione con un furto fasullo. Ma i fornitori hanno sentito subito puzza di bruciato e non hanno esitato a ricorrere a metodi spicci pur di recuperare la partita. Si indaga per capire come i ventenni si siano procurati l’arma e chi li abbia arruolati per presidiare le piazze della droga nell’Est Brianza.

Il paese è sotto choc. Nelle villette con giardino che cingono il centro storico e nei pochi palazzi perfettamente inseriti nel contesto non ci si dà pace dopo quello che è successo. «Le famiglie devono aiutarci a combattere la delinquenza giovanile - dice il sindaco Giorgio Monti - le istituzioni non possono essere lasciate sole in questa battaglia». Il box della roulette russa è a una manciata di chilometri dal Floriani, la scuola di Vimercate dove un bullo di 16 anni ha lanciato una sedia durante una lezione ferendo la prof di storia.