Rollon vola e pensa al terzo impianto

Dopo Vimercate e Arcore, si costruisce ad Agrate. Ieri la visita del numero uno del gruppo, il ceo Rüdiger Knevels

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di Barbara Calderola

Scelte in controtendenza per crescere, "9 milioni di investimenti nel 2022 e 125 assunzioni per segnare un altro +20%, dopo il raddoppio del fatturato negli ultimi 6 anni". Non solo. Il piano prevede anche il 50% di aumento della produzione. Tutto merito dei settori che Rollon presidia, logistica, medicale, aerospace, railway, ma anche della strategia aziendale, "un mix di eccellenza e servizi che fanno la differenza".

Ieri, a ribadire il concetto nello storico stabilimento di Vimercate è stato il numero uno del gruppo, il ceo Rüdiger Knevels. Una visita programmata per confermare i progetti di espansione nel cuore dell’impero che ha costruito la propria fortuna sui binari che fanno aprire e chiudere le porte di treni e metropolitane. Un’impresa nata in Brianza 45 anni fa, con seconda sede ad Arcore e presto una terza ad Agrate, dal 2018 americana, dopo l’ingresso nella famiglia Timken, gigante con sede in Ohio, 17mila dipendenti in 33 paesi. Dimensione globale e dimensione locale, lo scambio è continuo. E il blitz nella fabbrica di via Trieste racconta proprio questa alchimia, il rapporto fra le radici ben salde nel territorio e il mercato su scala mondiale. Le linee di casa, un concentrato di innovazione e tecnologia, sono da mostrare con orgoglio. La nuova stagione di sviluppo non può prescindere "da progetti di sostenibilità, un tema irrinunciabile, e dall’attenzione alle persone – ha spiegato il manager –. Abbiamo scelto di crescere in un ventaglio di settori: diversificando ci siamo messi al riparo dai cicli negativi che affliggono l’industria". "Per questo – aggiunge Knevels – Rollon ha subito meno il contraccolpo di grandi crisi globali come quella finanziaria del 2009, o la pandemia". "È questo il terreno in cui è nato il nuovo impianto di Agrate che realizzeremo entro quest’anno e dove saranno trasferite attività a partire dai trattamenti termici, ora a Vimercate, dove si libererà spazio per altri macchinari – sottolinea Stefano Zecchinato, direttore della sede italiana –. Ad Arcore invece saranno concentrate nuove tecnologie per l’assemblaggio e la lavorazione dei profili di alluminio. Scelte di investimento di circa 2 milioni ciascuna che abbiamo deciso di affrontare all’inizio della crisi Covid con coraggio e lungimiranza. E lo sguardo di medio-lungo periodo ha anche una ricaduta sulla nostra forza lavoro. Prevediamo, infatti, di assumere legandoci ancora di più alle comunità che ci ospitano".