Monza, Robero Sabatino:"Io, l'educatore che racconta il calcio"

Telecronista per hobby, è diventato la voce del Monza: "Con Berlusconi ci divertiremo!"

Roberto Sabatino col calciatore del Monza Jefferson

Roberto Sabatino col calciatore del Monza Jefferson

Monza, 20 settembre 2018 - C’è chi per hobby va a tirare quattro calci a un pallone, chi colleziona francobolli, chi ama passeggiare. E poi c’è chi come lui – Roberto Sabatino – come hobby alla domenica va negli stadi, a commentare (e anche bene) partite di calcio.

Una passione, solo una passione, dato che nella vita di tutti i giorni Roberto Sabatino fa qualcosa di molto più impegnativo: fa l’educatore di ragazzini problematici, disabili, alle prese con difficoltà caratteriali. Alla Cooperativa Aeris di Vimercate infila le mani in storie difficili e tenta di dare una mano a trovare una strada nel difficile cammino della vita. Ma alla domenica (e nei turni infrasettimanali, ovvio) no. È allora che questo “ragazzo” di 36 anni abbandona i suoi panni quotidiani e raggiunge gli stadi di mezza Lombardia per raccontare quello che gli riesce meglio: le partite di calcio. Il sogno, del resto, lo coltiva da quando era bambino: "Da piccolo avevo un quadernetto in cui catalogavo squadre di calcio e giocatori di mia invenzione. Ho sempre amato la storia che c’è dietro una squadra e a una partita e lo faccio anche oggi quando preparo una telecronaca".

Dopo una laurea in Scienze dell’Educazione, Roberto si è trasferito in Brianza: "Vivo da dieci anni ad Arcore". E qui la sua passione lo ha condotto oggi a essere uno dei commentatori più apprezzati del cosiddetto calcio minore, visto che dal 2014 è la voce di Sportube prima ed Eleven Sport poi deputata a raccontare le partite del Monza. Poche settimane fa la società presieduta da Nicola Colombo gli ha addirittura chiesto di presentare la nuova ambiziosa squadra in occasione del Fuori Gran Premio, in centro Monza. "E mi sono davvero divertito, mi piace entrare a contatto coi giocatori, conoscerli da vicino". Sempre per hobby, soprattutto. "All’inizio sognavo di fare della mia passione anche la mia professione, da ragazzo ho cominciato a collaborare con giornali locali, siti internet, piccole emittenti locali...". L’esperienza con la rete Sportitalia gli ha anche regalato grandi soddisfazioni. "Nel 2015 ho partecipato a Workshop Sport, una settimana a stretto contatto col lavoro della redazione, in cui ti fanno cimentare con simulazioni di telecronache, telegiornali, confezione di servizi e interviste...". È andata bene, la stoffa c’era. "Ho vinto quel contest: e mi hanno offerto un contratto di tre mesi a Sportitalia: dopo due giorni mi sono ritrovato a seguire la Champions League".

E poi? "Mi sono scontrato con la vita quotidiana. In tv sarei stato un precario e avrei dovuto abbandonare il mio lavoro da educatore, in cui ho un contratto a tempo indeterminato. Ho dovuto privilegiare la stabilità e la mia famiglia...". E allora Roberto si è ritagliato giusto il tempo per coltivare la sua passione, senza mai dimenticare la moglie Alessandra Riboldi, infermiera all’ospedale San Gerardo, e i due figli: Emma, 4 anni, ed poi il piccolo Diego Alberto, un anno a giorni. Diego Alberto... come Milito, il centravanti dell’Inter del triplete. Pardon, del Genoa. Già, perché incredibile a dirsi Roberto ha una squadra del cuore abbastanza fuori mano: il Genoa. "Sono nato e cresciuto a Rapallo e ho imparato a tifare Genoa sin da piccolo. Ancora adesso in vacanza vado in Austria... proprio dove si svolge il ritiro del Genoa!". Tifo come malattia. Coronata con la decisione di dare il nome del centravanti argentino, all’epoca stella del Genoa, al proprio secondogenito. Roberto ride: "Mia figlia è già appassionata, quest’estate è diventata amica di Davide Ballardini, l’allenatore del Grifone, a cui portava ogni giorno i propri disegni. E un giorno Diego Alberto incontrerà il calciatore che gli ha dato il nome, quando è nato mi ha mandato una video-dedica". Senza mai dimenticare il lato sociale della sua vita: "Dal 2010 conduco “sportincondotta” su youngradio, una emittente web legata alla mia cooperativa, Aeris, in cui parliamo principalmente di sport locale e realtà legate al sociale. Siamo sempre in diretta dagli studi di Usmate, ogni martedì sera: abbiamo avuto ospiti giocatori del Monza, squadre di football, rugby, ciclismo, basket femminile. In passato però anche ospiti top player come Toldo e Baresi, lo scrittore Andrea Vitali, l’ex manager di Simoncelli, Carlo Pernat". Torniamo al Monza. Pronto alla nuova stagione, che a giorni potrebbe diventare storica con l’arrivo di Berlusconi e Galliani? "Sarà molto romantico, come dicono loro, e stimolante per la città. Non penso che un personaggio come Berlusconi verrà a Monza per macchiare la propria gloriosa storia nel mondo del calcio, penso che voglia davvero essere il primo presidente a riuscire a portare questa società in serie A. E a me piacerebbe essere lì per raccontarlo".