Ristrutturazione del San Gerardo al via la Fase 4 del faraonico cantiere

Il direttore della Asst Casazza: "La conclusione dei lavori è prevista per la fine del 2023 tra collaudi e trasferimenti contiamo di essere pienamente operativi nella primavera del 2024"

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di Marco Galvani

Nei prossimi giorni un’autogru di 140 metri arriverà per smontare e spostare alle spalle del settore A la ‘torre’ che fino ad ora è servita alle squadre di operai impegnati a completare il blocco C. La Fase 3 del faraonico cantiere di ristrutturazione e ammodernamento dell’ospedale San Gerardo è chiusa. Il 5 luglio inizierà il trasporto degli arredi e a partire dal 18 luglio e per un mese abbondante si procederà al trasferimento dei reparti dal settore A al C. "Il 29 agosto il settore A sarà completamente vuoto e a quel punto l’impresa potrà avviare le demolizioni e successivamente la ricostruzione di tutti i piani", detta il passo l’architetto Luigi Rossi, direttore del dipartimento tecnico-patrimoniale dell’Asst Monza. Subito dopo l’estate partirà, quindi, la quarta e ultima fase del cantiere iniziato nel settembre del 2013 con la prospettiva (disattesa a causa di complicazioni politico-burocratiche nelle fasi iniziali) di restituire in sei anni, al territorio, una struttura sanitaria moderna, in linea con la richiesta di riconoscimento di Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico inoltrata nel 2019 e per la quale si attende ancora una risposta dal ministero della Salute.

"La conclusione dei lavori è prevista per la fine del 2023, poi tra collaudi, accreditamenti e trasferimenti contiamo di essere pienamente operativi nella primavera del 2024", la prospettiva del direttore dell’Asst Monza Silvano Casazza. "Per le operazioni di svuotamento del settore A e per lo spostamento dei pazienti abbiamo deciso di sfruttare la concomitanza con le chiusure estive in modo tale da non incidere sui bisogni dei cittadini – chiarisce il direttore –. La riduzione dell’attività, prevista anche per consentire al personale di prendere le ferie, è di circa il 20% e ci permetterà di fare il trasloco senza che i pazienti se ne accorgano". Così come "non hanno mai risentito del calo di posti letto (da circa mille a 600) che la chiusura dei settori per i lavori comporta fisiologicamente".

Ma a ristrutturazione completata il San Gerardo passerà da una superficie di 169mila metri quadrati a 195.500 metri, e tornerà ad avere circa mille posti letto, 153 ambulatori, 22 sale operatorie e 13 sale parto. Compresa la Palazzina Accoglienza – diventata operativa il 6 giugno del 2016, il giorno di San Gerardo, compatrono di Monza – che con i suoi 83 ambulatori specialistici, due sale operatorie per interventi chirurgici in regime di day hospital, il Centro unificato di prenotazione e il servizio di radiodiagnostica permette di evitare che il 60-70% delle persone che ogni giorno entrano in ospedale vadano ad affollare i settori dedicati esclusivamente ai reparti di degenza. Mentre per quanto riguarda la ‘pratica Irccs’, "ancora non abbiamo indicazioni da parte del Ministero, ma stiamo parlando di valutazioni complesse che richiedono inevitabilmente grande attenzione e tempo".