Rifiuti e solventi pericolosi Sequestro e maxi multa

Sanzione da 20mila euro a un’azienda di lavorazione di interni d’automobili. La Procura ha deciso di non chiuderla per non lasciare 40 dipendenti a spasso

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COGLIATE

di Dario Crippa

Centinaia di tonnellate di rifiuti pericolosi.

I satelliti li hanno “visti” e ne hanno registrata la presenza.

Il problema però è che quella ditta non aveva – sembra – neanche uno straccio di autorizzazione a stivare i solventi.

Non si era mai munita dei necessari (e costosi) permessi per trattare e smaltire quei rifiuti.

È stato effettuato e convalidato l’altro giorno il sequestro di una notevole quantità di rifiuti pericolosi a Cogliate dopo un sopralluogo congiunto con Arpa e personale della Procura dipartimento edilizia e ambiente su delega della Procura di Monza e del pm Michele Trianni in un azienda che risultava del tutto priva di autorizzazioni ambientali. Di fatto, soprattutto nel cortile dell’azienda, erano depositati centinaia di bidoni contenenti solventi e rifiuti pericolosi per un quantitativo di diverse centinaia di tonnellate.

Il sistema Savager di Regione Lombardia-Arpa avrebbe fornito le immagini satellitari utili a identificare quelli che sono considerati a tutti gli effetti come stoccaggi abusivi di rifiuti e altre attività non lecite. E pericolose, considerata la possibilità di incendio delle sostanze depositate.

Al termine dei controlli effettuati dagli agenti della polizia provinciale di Monza, di Arpa e dal personale della polizia giudiziaria in forza alla Procura di Monza il titolare dell’azienda è stato denunciato a vario titolo per diversi reati fra cui il deposito incontrollato di rifiuti pericolosi, la mancanza di qualsiasi titolo autorizzatorio e in particolare le emissioni di fumi in atmosfera e gli scarichi di acque reflue.

Anche per non mettere sulla strada i dipendenti dell’azienda, che si occupa di finiture e interni di automobili (dalla lavorazione in similpelle dei sedili ai cruscotti) e per cui lavora una quarantina di persone, la Procura ha deciso che potrà continuare l’attività ma dovrà provvedere immediatamente ad attivare lo smaltimento nonché a effettuare l’iter “autorizzatorio”.

L’azienda dovrà inoltre pagare una multa salatissima: è stata infatti sanzionata per il momento con un verbale da 20.000 euro per irregolarità amministrative quali la mancanza dei registri dei rifiuti e la mancanza della dichiarazione annuale dei rifiuti prodotti.

Un segnale ben preciso da parte di Procura e polizia provinciale: nessuna tolleranza per i “furbetti” dello smaltimento.

Pare che l’azienda lavorasse da diversi anni senza le autorizzazioni necessarie e senza smaltire in maniera adeguata gli scarti, accumulandoli appunto nel cortile.