.Respinti i ricorsi La gip è inflessibile sui telefonini: "Non c’è privacy"

L’ex dt Maccarani aveva chiesto l’incidente probatorio

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Emanuela Maccarani all’allenamento: l’ex direttrice tecnica della Nazionale rischia la radiazione

di Stefania Totaro

Il Tribunale di Monza affossa le richieste difensive sulla privacy dei telefonini nell’inchiesta sui presunti maltrattamenti alle Farfalle della Nazionale della Ritmica. La gip Angela Colella ha respinto la richiesta di incidente probatorio presentata dall’avvocata Danila De Domenico per Emanuela Maccarani, l’ex direttrice tecnica dell’Accademia internazionale di ginnastica di Desio, ora solo allenatrice, indagata dalla Procura di Monza insieme all’assistente Olga Tishina di avere adottato "metodi di allenamento non conformi ai doveri di correttezza e professionalità, ponendo in essere pressioni psicologiche e provocando in alcune ginnaste l’insorgere di disturbi alimentari e psicologici".

La Maccarani chiedeva di poter scegliere con un proprio consulente tecnico, insieme a quello nominato dalla Procura, quale materiale estrarre dal proprio telefonino. Per rispettare la sua privacy anche come personaggio pubblico in quanto esponente di una Nazionale plurimedagliata che va tutelata al di là della vicenda sotto la lente dei magistrati. La risposta è stata negativa. Per tutelare l’ex direttrice tecnica e tutta la squadra basta, a dire del Tribunale, la garanzia sulla presenza di un proprio consulente di parte a esaminare la copia forense del telefonino. Sempre al Tribunale di Monza, poi, i giudici del Riesame non hanno accolto il ricorso per il dissequestro dei telefoni cellulari fatto eseguire per la seconda volta su sette dispositivi, quelli delle due indagate, di altre due collaboratrici dello staff e di altre tre atlete. Ora la difesa di Emanuela Maccarani è impegnata sul parallelo deferimento da parte della Procura federale di Federginnastica, la cui udienza è fissata a fine mese e che potrebbe portare alla radiazione delle due allenatrici.