Monza, dal 2019 dimezzate le violenze sessuali, ma crescono i maltrattamenti in famiglia

Sono stati presentati i dati della prefettura: diminuiscono i furti, ma crescono le rapine. Sulle truffe agli anziani “è fondamentale la prevenzione”

La città di Monza

La città di Monza

Il numero di violenze sessuali nella provincia di Monza e Brianza è più che dimezzato negli ultimi tre anni, passando dalle 18 del 2019 alle 8 dell’anno scorso. Nello stesso periodo, tuttavia, gli episodi di maltrattamento in famiglia sono aumentati del 15%. I dati sono stati commentati dal prefetto provinciale, Patrizia Palmisani, accompagna dal presidente della Provincia Luca Santambrogio e dai rappresentati delle forze dell’ordine dei Comuni.

In generale, nella provincia il numero di reato nell’ultimo triennio è diminuito di quasi il 13%, passando dai 5.734 del 2019 ai 5.087 del 2021. Sono crollati soprattutto i furti (-35%) e i reati contro il patrimonio (-20%). C’è stato però un lieve aumento delle rapine (+4%).

Il dato sottolineato maggiormente è la riduzione delle violenze sessuali, reso possibile anche grazie alla nuova procedura “codice rosso” introdotta nel 2019.

In linea con la crescita del dato a livello provinciale, è stato registrato anche un aumento del numero delle truffe e delle frodi, anche con modalità informatiche, che hanno fatto registrare un +46 % rispetto al 2019. In questi casi le vittime sono molto spesso anziane, motivo per cui è fondamentale la prevenzione e la sensibilizzazione dei familiari.

È stato rilevato, infine, un decremento dei reati in materia di droga, passati da 72 nel 2019, a 66 nel 2020, a 45 nel 2021 (-37 %). Il prefetto Palmisani ha sottolineato quindi “l'utilità per la prefettura di mantenere viva un'interlocuzione con gli amministratori locali. La conoscenza del territorio è fondamentale, al fine di cogliere le esigenze dei territori ed intercettare tempestivamente i segnali di possibili problematiche”.