Re asparago torna in tavola e fa subito settemila coperti

La sagra di Mezzago supera lo stop della pandemia e chiude con un sorriso. Premiato il lavoro di una dozzina di aziende agricole e di settanta volontari

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di Barbara Calderola

Il lavoro di una dozzina di aziende agricole, l’impegno di settanta volontari attivi su più turni nell’arco di un intero mese, per un risultato di settemila coperti puntualmente riforniti, 180 quintali di prodotto consumato e ben 140mila euro di introiti che serviranno per proseguire nella missione.

Chiude con un sorriso di sollievo il ritorno della sagra dell’asparago rosa di Mezzago, la cultivar di eccellenza del territorio argilloso dell’est brianzolo capace di trasformarsi in un evento della tradizione e in una spinta economica per il paese del Vimercatese.

Il centro puntava a incassare nell’arco di un mese, fra il 22 aprile e oggi, un successo non scontato dopo l’inevitabile stop del 2020 e l’edizione “solo asporto“ del 2021.

"Soddisfatti per una kermesse da tutto esaurito", sottolinea la Pro loco.

"C’era del resto da ricordare anche il traguardo del sessantesimo, passato sotto silenzio a causa della pandemia, e soprattutto recuperare l’abitudine alla partecipazione, che ci ha sorpreso positivamente".

Tutto come da copione, quindi, sotto i quaranta metri della torre medievale di Palazzo Archinti, storica sede della rassegna culinaria e agricola, dove pranzi e cene confezionati con la primizia di casa hanno attratto lo zoccolo duro degli appassionati, in arrivo anche da fuori provincia, e qualche neofita.

"Un segnale di ripresa molto importante perché la gente ora vuole tornare a incontrarsi, a ritrovarsi unita – spiega il sindaco Massimiliano Rivabeni – questa è una nuova tappa nel percorso di un evento sempre più aperto a tutte le realtà del territorio". Di sicuro, si lavora già per i progetti del prossimo anno, per continuare nel solco della tradizione in un appuntamento che ha reso noto questo lembo di pianura ben al di fuori dei suoi confini.

Non è un caso che fra i testimonial più illustri dell’ortaggio mezzaghese ci sia uno chef di rango come Davide Oldani che propone questa delizia nelle sue interpretazioni.

Intanto, anche senza pagare conti da capogiro, migliaia di golosi sono tornati a godere le prelibatezze del borgo alle porte di Monza ai tavoli della “Locanda Archinti“.

Non sono ancora stati eguagliati i fasti dell’epoca precedente al Covid, quando si arrivava a consumare anche 600 quintali di asparagi.

Ma la strada del ritorno è imboccata e il "successo dell’ultima edizione è una promessa per il futuro".

Fra i traguardi da centrare, "il riconoscimento di sagra di qualità", ricorda Rivabeni.