"Ragazzi, siate sovversivi e creativi"

Oliviero Toscani dà la sveglia agli studenti del liceo artistico: "Vivete il vostro tempo, sbagliate quanto volete e ascoltate l’immaginazione"

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di Marco Galvani

"Quando sento dire ai ragazzi che hanno il biglietto per andare a vedere i Rolling Stones a giugno a San Siro penso che dovrebbero vergognarsi. Ma dove sono i loro Rolling Stones?". Oliviero Toscani ‘sfoglia’ i suoi "magnifici fallimenti", quei lavori che "quando li riguardo dopo tanti anni dico che avrei potuto farli meglio". Lui che ha l’età dei Beatles, di Mick Jagger, di Bob Dylan e di Muhammad Ali, e ha avuto "il privilegio di lavorare nel mondo", dà la sveglia ai ragazzi di oggi. Giovani studenti del liceo artistico Nanni Valentini di Monza e del Meroni di Lissone. L’incontro con i fotografi di domani sui suoi scatti e sulle sue campagne ‘sovversive’ diventa un pretesto.

La dimostrazione che "bisogna avere il coraggio di vivere il proprio tempo, di provare, sperimentare, andare avanti", il monito dal salone d’onore della Villa Reale. Già, la reggia: "Questo è l’esempio classico di un Paese che sta rovinando il suo cibo, i suoi paesaggi e i suoi patrimoni. Questa Villa è uno dei posti più incredibili in Italia che però non ha mai funzionato. Per mancanza di intelligenza nella gestione, condizionata da persone scelte per politica e non per talento. Questo è il problema. Ci dev’essere il diavolo qui dentro. E allora fatela funzionare voi, avete la fortuna di essere in un posto dove è tutto da fare. Ribellatevi, fate come Muhammad Ali che ha messo a disposizione la sua capacità, la sua fantasia, la sua energia per cambiare il mondo. Andando contro le regole, le leggi, i divieti. Tutto il resto è mediocrità".

Toscani è sempre andato oltre il politicamente corretto e pone la sua fiducia nei ventenni d’oggi: "Spero vi possiate liberare da tutte le stupidaggini della generazione dei vostri genitori – la prospettiva di Toscani –. Che anche quelli sono miei figli visto che ho ottant’anni e ho dei figli di sessanta. La generazione dei quarantenni e sessantenni è mediamente deleteria, pigra, inaffidabile. Forse siete un po’ miti, con delle eccezioni un po’ violente, ma la mia generazione a vent’anni diceva ‘non fidarti di nessuno che ha più di trent’anni’. Forse dovreste cominciare a dirlo anche voi".

Perché i ‘vecchi’ sono presuntuosi, "si chiedono cosa possono fare per i giovani quando invece non sono riusciti a fare niente di veramente interessante. I giovani solo lì che ci guardano, noi possiamo solo fare degli esempi col nostro lavoro. Far vedere che siamo una generazione intelligente. Sono i giovani che devono fare qualcosa".

Come? "Senza paura di essere folli, con il coraggio di dire quello che pensate, di fare ciò che vorreste fare, di mettervi insieme per fare quelle cose che saranno il futuro del mondo".

In una parola: "Sovversione". Sovversione dei valori. Sapendo che "in questo momento c’è un gruppo di giovani che, nel mondo, forse sotto una scalinata, forse in una piazza, forse in un luogo difficile dove c’è la guerra, l’ingiustizia sociale, dove c’è anche troppa ricchezza, c’è un gruppo di giovani che sta pensando a qualcosa che sarà il futuro. Perché non siete lì? Non è vietato. Uscire dalla porta è facilissimo. Ragazzi, andate a cercare la vita". Sbagliando tanto, ma capendo di aver sbagliato: "Avete tutto il diritto di sbagliare quanto volete". L’importante è "ascoltare la propria immaginazione. E’ l’unico valore che non ha limiti e non costa niente. L’artista non crede nella realtà, ma nella sua immaginazione. Del resto, nessuno ha visto, vede e vedrà il mondo dal vostro punto di vista: quello è solamente vostro".

Toscani non usa filtri. Se la prende contro "il sistema che non fa altro che insegnarci la ricerca del consenso, portandoci direttamente alla mediocrità. Ecco perché ci vuole sovversione. Non è facile, certo. Come non è facile vivere o essere felici, ma la felicità viene con la soddisfazione dell’impegno. Non con la comodità".

A maggior ragione a vent’anni: "A quell’età ogni giorno è importante. Ci sono tanti ragazzi nel mondo che non hanno neanche da mangiare, ecco perché con i nostri giovani non bisogna avere pietà. Sia chiaro, non devono sentirsi in colpa di stare sul terrazzo del privilegio, ma devono avere il grande senso di responsabilità di non buttare il proprio tempo". Responsabilità, impegno, sacrificio e onestà. Questo vuol dire essere artista. "Lo è anche un calzolaio: ci sono dei lavori umili fatti da grandi artisti e ci sono lavori molto presuntuosi fatti da incapaci. L’essere artista è una mentalità, non è una capacità tecnica – mette in chiaro Toscani –. La creatività è semplicemente la conseguenza di un lavoro fatto in modo speciale. L’artista non cerca idee, chi cerca idee vuol dire che non ne ha. Ragazzi, fate onestamente ciò che vi sentite di fare. Poi verrete giudicati dal mercato, dalla critica, dal tempo, dalla storia".