Ragazzi e sballo, la politica si muove

Uno su tre ha usato droghe, già a 14 anni cocaina ed eroina. Il Consiglio comunale chiede aiuto agli esperti

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di Cristina Bertolini

Aumentano i giovani che si rivolgono al Servizio Tossicodipendenza dell’Asst Monza: dai 109 del 2018 ai 182 del 2019, in crescita di alcune unità nel 2020. Il 10% dei ragazzi dai 14 ai 21 anni consuma cocaina ed eroina e il 28% di quelli da 22 a 26 anni fa uso di cocaina. Sempre più giovani i consumantori. È il grido di allarme lanciato dal dottor Giovanni Galimberti, psichiatra del Sert dell’Asst Monza, intervenuto l’altra sera alla seduta di Consiglio comunale dedicata al tema della fragilità psicologica degli adolescenti e dei giovani e ai segnali preoccupanti di un uso sempre crescente di sostanze stupefacenti e alcool. Il presidente del Consiglio, Filippo Carati, spiega che l’approfondimento nasce da una richiesta formulata dai gruppi consiliari Monza per Scanagatti; Partito Democratico; Movimento 5 Stelle e Gruppo Misto. "I dati brianzoli sono sovrapponibili a quelli nazionali - ha detto Galimberti - anche in Brianza il 28% dei ragazzi e il 19% delle ragazze da 15 a 24 anni ha usato sostanze illegali almeno una volta. La percentuale cala fra i 25 e 34 anni: il 22% dei maschi e il 16% delle femmine". Il 34% dei ragazzi tra i 15 e i 19 anni ha provato almeno una volta una sostanza stupefacente, il 26% ne fa uso una volta all’anno, il 16% l’ha usata il mese scorso, i cannabinoidi vanno per la maggiore. Il 2% degli utenti non sa cosa usa. Galimberti lavora da 30 anni nel settore delle dipendenze e mentre nel 1991 gli utenti di eroina, cocaina e cannabinoidi erano ben caratterizzati, essendo inseriti in specifici circuiti, oggi si trova tutto ovunque, via web, ordinabile facilmente dall’estero: chi vuole prova tutto a prezzi concorrenziali. La pista di eroina era fuori moda, ma dal 2010 è stata rilanciata come sigaretta. "Il lavoro del Sert è un lavoro di relazione - dice Galimberti - cerchiamo riportare i genitori al loro ruolo educativo". Proprio di recupero delle relazioni ha parlato don Gino Rigoldi, presidente di Comunità Nuova Onlus e cappellano dell’Istituto penale per minorenni Cesare Beccaria di Milano.

"I ragazzi - ha detto don Gino - hanno scarsa autostima e scarsa fiducia nel futuro, perché sono soli: i genitori danno loro da mangiare, ma non sono compagni di strada, né punto di riferimento per le scelte future. Quindi si cercano stupefacenti, farmaci aggiunti ad alcol con effetto stupefacente".

Il professor Massimo Clerici, psichiatra e direttore del dipartimento Salute mentale e dipendenze della ASST Monza, ha fatto notare come la pandemia abbia influito sui disturbi mentali. Tra i giovani di 18-25 anni nel secondo semestre 2019 ci sono stati quasi 200 accessi in Pronto soccorso con circa il 45- 50% di ricoveri, percentuale rimasta invariata nel 2020. Tra questi, il 57% ha problemi legati all’uso di sostanze stupefacenti e solo la metà era già nota ai servizi, gli altri sono nuovi, con forme di disagio legate alla situazione di isolamento. Di fronte a tutto ciò i genitori appaiono ignari e spaventati, devono essere aiutati a recuperare il loro ruolo. Per questo è partita in questi giorni la serie di incontri organizzati dal tavolo Monza Family dal titolo “Scuola per genitori“.