Desio, si innamora al club privé e perseguita la ragazza immagine

Processo contro un ragazzo che si era trasformato in stalker

Ragazza immagine in una discoteca

Ragazza immagine in una discoteca

Desio (14 giugno 2018 - Si è innamorato di una ragazza che lavorava in un club privé, ma per averla tutta per sé si sarebbe trasformato in uno stalker. Un amore “malato”, quello di un venticinquenne di Desio nei confronti di una coetanea, che lo ha portato a diventare imputato di atti persecutori in un processo al Tribunale di Monza. Ieri davanti al giudice ha testimoniato la giovane presunta vittima di stalking, che si è costituita parte civile al processo.

"L’ho conosciuto nel club privè dove lavoravo - ha raccontato la ragazza, residente nel Milanese - Lui spendeva molti soldi nel locale per stare in mia compagnia, ma io mi ero sempre rifiutata di andare oltre. Invece lui aveva iniziato a importunarmi, tanto che i gestori del locale se ne erano accorti e io avevo dovuto lasciare il lavoro perché andare oltre certi limiti con le ragazze ai clienti non è permesso". Il venticinquenne brianzolo avrebbe quindi iniziato ad avvicinare la giovane fuori dal club privè: si offriva di accompagnarla in auto, le faceva regali come un nuovo telefono cellulare e l’ingresso in una palestra che frequentava anche lui. Con uno scopo preciso, secondo la ragazza. Fare breccia nel suo cuore. Ma l’innamoramento e la passione non erano corrisposti. Le aveva fatto anche un prestito di qualche migliaio di euro. "Soldi che gli ho subito restituito perché mi ricattava dicendomi che avrebbe raccontato tutto alla mia famiglia" ha precisato la ragazza.

E dagli inviti e i regali, il giovane sarebbe passato agli appostamenti sotto casa della giovane, ai pedinamenti, alle minacce, alle telefonate continue e i messaggi ripetuti prima a lei e poi anche ai suoi familiari. L’innamorato respinto sarebbe anche arrivato a fingere di mettere in mezzo sua madre e suo padre e anche a minacciare di suicidarsi inviando alla ragazza la foto di un cappio. Finché la giovane si era decisa a presentare denuncia. L'imputato di atti persecutori, presente al processo insieme al suo avvocato, respinge le accuse e la versione dei fatti raccontata dalla ragazza. A luglio un’altra udienza del dibattimento con i testimoni della difesa.