"Qui vecchie scrivanie lampade e oggetti di design hanno storie da raccontare"

Valeria Crippa custodisce un patrimonio di mobili e complementi d’arredo: rappresentano il nostro passato e danno un tocco di personalità al moderno

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di Cristina Bertolini

Dalle librerie stile svedese degli anni Settanta alle scrivanie di palissandro che abitavano uffici e banche al tempo del boom economico. E poi scatole di latta, libri, lampade, specchi allungati da sarta, di quelli che snelliscono, e i tavolini cinesi in gran voga tra gli anni ‘50 e ‘70 del secolo scorso. RaritArt, il negozio vintage in via Lecco a Monza, è come una macchina del tempo. In vetrina rapiscono l’attenzione i coloratissimi giochi di latta degli anni ‘70, macchinine, trenini, battelli a vapore, il cavallo a dondolo che funzionava con 50 lire e le fragilissime palline di Natale di vetro soffiato: oggetti preistorici per bambini e ragazzi di oggi. C’è anche la lavagna di legno con gessetti e pallottoliere, dell’epoca in cui il tablet non era neanche nell’immaginazione. "Chi entra – racconta la proprietaria, Valeria Crippa – fa un viaggio nelle icone del Novecento. Acquisto e ritiro ogni pezzo, scegliendolo con cura dalle famiglie della Brianza. Da ciascuno mi faccio raccontare tutto, per saper dire poi agli acquirenti che storia ha avuto quel mobile o quell’oggetto". E riaffiorano storie di viaggi esotici in Indonesia da cui arrivano i batik (dipinti su stoffa), di contratti aziendali siglati su poltrone di fine ‘800 o sulle sedie da ufficio Cassina e Molteni che hanno fatto la storia del design italiano. Tanti gli oggetti che prendono le mosse proprio dalla tradizione dell’Isia e dalla Biennale di Monza, eredità raccolta da Triennale e Politecnico di Milano.

Ha respirato il commercio del settore vintage in famiglia Valeria Crippa, studiando poi architettura e laureandosi in storia del teatro: "Il target dei clienti è fatto per la maggior parte di trentenni e quarantenni che stanno arredando la prima o anche la seconda casa in stile minimal. Cercano qualche oggetto vintage che interrompa la continuità visiva, facendo risaltare sia il nuovo dalle linee essenziali sia il vintage. È un modo per personalizzare la casa, con oggetti ormai difficili da trovare. Invece, chi vende ha spesso la necessità di svuotare case di famiglia, di cui non può tenere tutto, ma per rispetto ai genitori o ai nonni, non vuole buttare cose belle ed è contento di dare loro una seconda vita".

E così mobili di noce, bicchieri di cristallo con finiture dorate, lampade e soprammobili diventano testimoni di un’epoca. Tutto viaggia con il passaparola e poi su Instagram. Sul profilo raritartmonza si trovano tavolini di vetro, stampe, la bilancia meccanica del banco San Giorgio di Genova-Sestri con i suoi pesi. La patina del tempo le conferisce un autentico sapore anni Cinquanta-Sessanta. Ma attenzione: "Non lucidate gli ottoni: la patina che segna l’usura fa parte della storia dell’oggetto e lo rende vissuto e unico".